Arriva il parere della Commissione Agricoltura della Camera sui tre decreti presentati dal Ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali: chiuse le porte al rischio di aprire la strada alla coltivazione di Ogm, vecchi e nuovi. Approvato, all’unanimità inoltre approvata la legge italiana sull’agricoltura biologica.
La commissione Agricoltura della Camera con il suo voto ha scongiurato di aprire la strada alla coltivazione di Ogm, vecchi e nuovi, contenuta nei tre decreti tecnici presentati dal ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali. I pareri della commissione (con il voto favorevole della maggioranza e contrario dell’opposizione) sono stati approvati con la richiesta di espungere tutte le parti che fanno riferimento a Ogm e ai cosiddetti “nuovi” Ogm (ottenuti tramite le New breeding techniques – Nbt).
Una vittoria per la grande mobilitazione di 25 tra associazioni ambientaliste e del mondo del biologico in Italia.
“La commissione Agricoltura della Camera – commenta Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio – ha accolto le preoccupazioni e le proposte fatte dalle 25 associazioni che si sono espresse contro quei decreti che contenevano un’apertura agli Ogm. Un risultato importante dovuto al lavoro che abbiamo fatto, a tutte le voci e le persone che si sono spese per denunciare questo pericolo. – continua – Abbiamo un parere diverso tra le due commissioni omologhe dei due rami del Parlamento, lavoreremo perché i decreti del ministero si adeguino a quanto sancito ora. Un’altra buona notizia, oggi, dopo il sì alla legge sul bio”.
“La Legge italiana sull’agricoltura biologica sembra finalmente essere arrivata in dirittura d’arrivo”. E’ quanto scrive in una nota FEDERBIO che esprime “soddisfazione per la recente approvazione del testo di legge sull’agricoltura biologica in Commissione Agricoltura al Senato che è stato votato all’unanimità, con l’inserimento di alcuni emendamenti coerenti con il testo già approvato alla Camera”.
“Siamo particolarmente soddisfatti per l’approvazione in Commissione Agricoltura al Senato del testo di legge sull’agricoltura biologica che accelera l’entrata in vigore di questa norma che attendiamo ormai da diversi anni. Inoltre, l’approvazione del testo all’unanimità ci pare un risultato importante per arrivare rapidamente all’approvazione definitiva che è fondamentale in questa fase affinché’ il nostro Paese si allinei agli obiettivi del Green Deal e delle strategie Farm to Fork e Biodiversità, che puntano a triplicare in Europa la superficie coltivata a biologico e ridurre del 50% l’uso dei pesticidi entro il 2030. L’Italia è un Paese leader per le produzioni biologiche e in questa fase occorre dotarsi degli strumenti necessari per governare la crescita del settore nel rispetto dei valori fondanti del vero biologico e per cogliere tutte le opportunità che le produzioni bio offrono per il territorio rurale per la ripresa economica e l’occupazione dei giovani”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini.
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I decreti proposti avrebbero reso possibile utilizzare in agricoltura sia gli OGM (organismi geneticamente modificati) che quelli definiti “nuovi OGM” ottenuti con le NBT. In sostanza verrebbe consentita la sperimentazione in campo non tracciabile di varietà di sementi con le NBT, che una sentenza della Corte Europea di Giustizia del 2018 ha equiparato agli OGM. Lo scorso 28 dicembre la Commissione Agricoltura del Senato ha già espresso parere favorevole sui 3 decreti.
I decreti riguardano i nuovissimi Nbt, che non esistevano dieci anni fa. Molti ritengono che siano una rivoluzione che assicurerà il nostro futuro. A differenza dei primi ogm, nei quali, ad esempio, tramite la tecnologia del Dna ricombinante nel mais è stato inserito il gene Bt del batterio Bacillus thuringiensis, questi utilizzano cisgenesi e genome editing, tra cui le procedure Crispr che hanno fatto vincere il Nobel per la chimica a Jennifer Doudna e Emmanuelle Charpentier. La differenza sostanziale è che non inseriscono genomi estranei alla pianta, ma intervengono solo cambiando piccoli elementi, lettere del Dna, già presenti.
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“L’Italia ha già detto il no nel contesto delle norme pertinenti. E questa posizione non è in discussione“. Lo ribadisce, all’ANSA, la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova. I provvedimenti approvati in Conferenza Stato-Regioni “hanno come unica ed esclusiva finalità quella di accorpare articoli esistenti e già in vigore che riguardano esclusivamente le fasi di registrazione e commercializzazione di sementi e altri materiali di riproduzione, come previsto dalla legislazione europea che siamo chiamati a recepire in quanto Stato membro della Ue. Sono del tutto infondate – dichiara la ministra Bellanova – le dichiarazioni allarmistiche in tema di apertura agli Ogm derivante dall’approvazione dei decreti legislativi di riordino delle norme dei settori delle sementi, dei materiali di moltiplicazione di fruttiferi e ortive e della vite. Sugli Ogm l’Italia ha già espresso la sua posizione e ribadisco, questa posizione non è in discussione“.
La denuncia delle associazioni
25 associazioni denunciano il fatto che questi decreti permettano di fatto la sperimentazione in campo non tracciabile di varietà di sementi e materiale di moltiplicazione ottenuti con le “nuove tecniche di miglioramento genetico” (NBT)” con il pretesto dell’aggiornamento delle misure fitosanitarie.
“Se la Commissione Agricoltura della Camera prenderà la stessa decisione di quella del Senato, DOP, IGP, vini di qualità, produzione biologica, prodotti dei territori, varietà locali e tradizionali potranno essere contaminate da prodotti ottenuti con le nuove tecniche di genome editing (NBT) che non saranno etichettati come OGM e quindi saranno irriconoscibili per i consumatori – affermano le associazioni – Di fatto, con questi decreti, le sanzioni per il rilascio ambientale di OGM sono esigue e, oltre a non avere funzione deterrente, aprono alla possibilità immediata di sperimentazione in pieno campo”.
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In vista del voto della Commissione agricoltura della Camera le Associazioni avevano lanciato un appello ai decisori politici: “Da due decenni siamo mobilitati per tenere i nostri campi liberi da OGM, mantenere in capo alle aziende la possibilità di produrre le proprie sementi e dare impulso al nostro sistema agricolo. Contrasteremo in ogni sede anche questo maldestro e subdolo attacco alla nostra filiera agroalimentare, la cui competitività deriva da ciò che la biodiversità coltivata è in grado di esprimere; chiediamo l’immediata esecuzione della sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla natura OGM dei mutanti NBT ed il pieno rispetto del Trattato sulle risorse genetiche (ITPGRFA) e ci appelliamo ai deputati della Commissione Agricoltura affinché si esprimano contro i decreti, in quanto privi di qualsiasi reale o urgente motivazione. La discussione su scelte strategiche come quelle sugli OGM e NBT deve incardinarsi su tavoli trasparenti e partecipati, e al riparo dalle ingerenze delle lobby biotech”.
“Con questa lettera – spiegano – vorremmo attirare l’attenzione su alcuni aspetti scientifici degli Ogm e delle Nuove tecniche di breeding (Nbt) che riteniamo debbano suggerire di astenersi dal consentirne l’uso in agricoltura“.
Il prof. Salvatore Ceccarelli, che ha scritto una lettera alla Ministra Bellanova per spiegare le ragioni scientifiche, dati alla mano, che dimostrano il danno che gli OGM provocano alle coltivazioni, spiega che la loro principale debolezza, incluse le nuove biotecnologie (NBT) che è la stessa debolezza delle varietà prodotte con metodi convenzionali e che portano un singolo gene di resistenza ad un parassita specifico (malattia, insetto o infestante), è che essi ignorano il Teorema Fondamentale della Selezione Naturale.
Gli ogm modificano l’ambiente che circonda gli organismi che intendono controllare. I funghi che causano malattie, i parassiti e le erbe infestanti sono tutti organismi viventi e, come tali, sono variabili, si riproducono, mutano, e si evolvono per adattarsi a nuove condizioni, diventando resistenti. Gli ogm inducono resistenza, secondo lo stesso processo attraverso il quale i batteri sviluppano la resistenza agli antibiotici. Gli ogm forniscono soltanto una soluzione temporanea, che crea un nuovo problema, che richiede una soluzione diversa: un nuovo ogm e/o un aumento nell’uso di erbicidi e antiparassitari. Pertanto, l’introduzione di ogm in agricoltura avvia una reazione a catena che beneficia solo l’azienda produttrice di ogm. (Fonte Navdanya International)