Buone notizie sul fronte alimentare. Su 635 alimenti analizzati solo il 2,7% conteneva residui di Organismi geneticamente modificati (Ogm). Le concentrazioni registrate sono inferiori al limite consentito e tutti gli obblighi di etichettatura sono stati rispettati.
Sono questi i primi dati diffusi dal Piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di organismi geneticamente modificati negli alimenti 2023-2027. L’anno di riferimento è il 2023 a essere testati sono soprattutto cibi e materie prime a base di soia, mais e riso. Tra gli alimenti positivi alla presenza di Ogm troviamo: gli integratori alimentari, le bevande vegetali e merende e dessert.
L’elaborazione di un piano nazionale di controllo ufficiale è stata voluta dal ministero della Salute con lo scopo “di facilitare la programmazione e di uniformare le attività svolte sul territorio dalle Autorità sanitarie regionali e provinciali e all’importazione.”
Gli obiettivi del piano di controllo nazionale sono: “Programmare e coordinare, attraverso criteri uniformi, le attività mirate alla verifica della conformità degli alimenti ai requisiti di autorizzazione ed etichettatura richiesti dalla normativa dell’UE in materia di OGM. Garantire il flusso di informazioni dalle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano alle Autorità centrali e conseguentemente alla Commissione europea. Fornire a tutti i soggetti coinvolti una visione complessiva dei risultati regionali e nazionali, importante per le successive programmazioni. “
Nel corso del 2023 la maggior parte delle Regioni, tranne 8, hanno avuto ancora difficoltà a ripartire i campioni tra le materie prime/intermedi di lavorazione e i prodotti finiti, prediligendo questi ultimi per i controlli nonostante le indicazioni fornite dal Piano nazionale. Il report ribadisce l’importanza che gli uffici di frontiera rivestono in qualità di “prime Autorità sanitarie coinvolte nella nazionalizzazione e commercializzazione di prodotti alimentari provenienti dai Paesi terzi.”
Concludendo, tenuto conto dei risultati complessivi ottenuti anche per il 2023, si può confermare che sul mercato italiano nei prodotti alimentari la presenza di OGM autorizzati negli alimenti continua ad essere decisamente limitata ed a concentrazioni estremamente basse, inferiori al limite di quantificazione, e che vengono rispettati i requisiti d’etichettatura previsti dalla normativa vigente.
In Europa da poco sono iniziate le sperimentazioni delle Tea, tecniche di evoluzione assistita, le Tea, al contrario degli organismi geneticamente modificati, non fanno altro che replicare processi che possono avvenire in natura. Il testo distingue tra due categorie: le Ngt (New beeeding Technique) di categoria 1 ovvero le Tea che, riproducendo incroci che possono essere ottenuti in natura, seguiranno le regole valide per le piante tradizionali, e le Ngt di categoria 2 che invece saranno regolate come gli Ogm poiché nascono da transgenesi; una parte di dna di una specie viene inserita nel dna di un’altra specie, cosa che non potrebbe accadere spontaneamente in natura.
Le biotecnologie aiutano le piante a resistere ai parassiti, a siccità e salinità estreme, permettono di migliorare la fotosintesi aumentando la resa delle piante.