Home Cibo Nutriscore, l’algoritmo si aggiorna. Le novità dell’etichetta a semaforo

Nutriscore, l’algoritmo si aggiorna. Le novità dell’etichetta a semaforo

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L’aggiornamento dell’etichetta Nutriscore entrerà in vigore dal 2024, ecco cosa cambia nella classificazione del cibo.

Il controverso – e dibattuto – sistema di classificazione dei cibi Nutriscore si aggiorna. Dal 2024 infatti, entrerà in vigore una nuova versione dell’etichetta che classifica i cibi in base alle proprietà nutrizionali.

Ogni tre anni, l’agenzia Santé Publique France prevede un aggiornamento che apporta le correzioni al sistema, sempre più restrittive rispetto alle versioni precedenti, soprattutto rispetto alla concentrazione di sale, zucchero e grassi. Alla lettera A, verde scuro, corrispondono gli alimenti migliori fino ad arrivare alla E, rosso scuro, che indica cibi molto grassi.

Questo sistema è presente in molti Paesi, tra cui Francia, Regno Unito, Germania, Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Svizzera, Messico e Australia. L’Italia è sempre stata contraria alla classificazione Nutriscore. Nel novembre 2022, 23 eurodeputati di diversi Paesi (tra cui 9 italiani) hanno chiesto alla Commissione europea di non adottare l’etichettatura nutrizionale.

Aggiornamento del Nutriscore, ecco cosa cambia e quali sono i suoi rivali 

Le novità maggiori apportate dall’aggiornamento riguardano il declassamento di molti cibi (anche di due posizioni) ricchi di zucchero, grasso e sale. Penalizzati ad esempio, molti cereali per la colazione. L’olio di oliva salirà in posizione B, ma resta sempre allo stesso livello di colza e noci. Va peggio al latte in tutte le sue forme. Che sia intero, scremato o sotto forma di yogurt da bere, scivola di una posizione in basso per ogni categoria.

Insomma, la speranza dei sostenitori del Nutriscore è che con questo aggiornamento si contrastino le opposizioni a questo metodo e convincano anche i sostenitori dell’italiano Nutrinform BatteryMa quella tra etichette alimentari è una vera e propria battaglia economica e politica, approfondita anche dal programma d’inchieste Report di Rai 3.

E tra i due litiganti potrebbe essere la terza opzione a riscuotere il maggior consenso. Il progetto Positive Food infatti, oltre a tenere in considerazione i valori nutrizionali, basa i suoi punteggi anche sulla sostenibilità ambientale e sociale dei prodotti. L’obiettivo è dare al consumatore una visione più completa dell’alimento che è in procinto di acquistare, dalla filiera all’etica dei lavoratori.