“Nuoce alla salute”, l’etichetta sulle confezioni di carne riduce i consumi del 10%

I messaggi sperimentati dall’Università avevano tre focus diversi che mettevano in guardia sui rischi per la salute, per il clima e sul rischio di generare pandemie, tutti erano accompagnati da un’immagine esplicativa.

“Nuoce alla salute”, questa etichetta simile a quella riportata sui pacchetti di sigarette, se apposta sulle confezioni di carne ne riduce il consumo del 10%. È il risultato di uno studio condotto dal Dipartimento di Psicologia dell’università di Durham, in Inghilterra, su mille e uno consumatori.

In Inghilterra il 72% della popolazione si dichiara carnivoro. La riduzione del consumo di carne aiuterebbe il Regno Unito a ridurre l’impronta di carbonio e a migliorare i livelli di salute pubblica. Una riduzione del consumo di carne e latticini pari al 20% del consumo attuale, entro il 2030, è raccomandata dal Comitato sul Cambio Climatico, organo che fornisce indicazioni al governo britannico.

I messaggi sperimentati dall’Università avevano tre focus diversi che mettevano in guardia sui rischi per la salute, per il clima e sul rischio di generare pandemie, tutti erano accompagnati da un’immagine esplicativa. I più efficaci sono risultati i messaggi posti sulle confezioni di cibi a base di carne che sottolineavano il legame tra il consumo di carne e la possibilità di diffondere nuove pandemie, con una riduzione del 10% del consumo, i messaggi sui rischi per la salute hanno ridotto i consumi dell’8,8% mentre quelli sugli effetti dannosi sul clima hanno registrato un potere dissuasivo del 7,4%.

Sebbene il rischio pandemico sia spesso ignorato, un Report delle Nazioni Unite ha recentemente stimato che quattro dei sette fattori che potrebbero portare ad un nuovo spillover, il salto di specie dall’animale all’uomo, sono legati proprio alle pratiche di allevamento del bestiame e al consumo di carne che si fa in tutto il mondo.

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