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Ritorno del nucleare in Italia, il governo annuncia la nascita di una società partecipata

Ritorno del nucleare in Italia, il governo annuncia la nascita di una società partecipata

Il governo italiano conferma l’intenzione di reintrodurre il nucleare con una società pubblica dedicata alla ricerca e allo sviluppo di impianti di terza e quarta generazione, nonostante l’opposizione popolare.

Il governo italiano non sembra voler fare passi indietro sul fronte della reintroduzione dell’energia nucleare in Italia. Tanto che il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha dichiarato che “entro fine anno sarà costituita una società a controllo pubblico per lo studio e l’approfondimento diretti alla realizzazione degli impianti nucleari di terza e quarta generazione”. 

Il ministro Urso lo ha detto a margine dell’Assemblea Italiana nucleare che si è tenuta questa mattina a Roma. Il percorso prenderà il via con il collegato alla legge di bilancio elaborato dal Ministero dell’Ambiente. Urso ha dichiarato che parteciperanno “tutte le realtà italiane che negli ultimi anni si sono occupate di nucleare”.

“Il governo italiano – ha aggiunto il ministro Urso – è consapevole di dover necessariamente affrontare i nodi strategici del Paese. Con l’obiettivo di rafforzare la neutralità climatica entro il 2050, riteniamo che, con l’Europa, dobbiamo includere il nucleare nella tassonomia verde europea come fonte energetica ecosostenibile, in grado di garantire stabilità , sicurezza e sostenibilità. Perché il costo dell’energia è sicuramente il differenziale competitivo che dobbiamo superare ma, nel contempo, anche perché dobbiamo garantire la nostra autonomia strategica. Non si tratta soltanto di tornare ad essere competitivi sul costo dell’energia, si tratta anche di garantire l’autonomia produttiva energetica all’interno del nostro continente”. 

La nuova società partecipata dallo Stato sarà guidata da Enel con una quota del 51%, seguita da Ansaldo Nucleare con il 39% e Leonardo con il 10%. Avrà il compito di studiare le tecnologie, avvalendosi anche delle competenze di un partner tecnologico straniero, che entrerà successivamente e la cui nazionalità è attualmente sconosciuta.

Insomma, il governo guidato da Giorgia Meloni non sembra voler fare alcun passo indietro sul fronte nucleare, nonostante la reintroduzione della produzione energetica con tecnologie nucleari continui a non piacere alla maggior parte degli italiani.

Secondo un sondaggio Ipsos, infatti, l’81% degli italiani è contrario alla tecnologia nucleare che il governo vorrebbe reintrodurre nel mix energetico.

Un’avversione influenzata dalla percezione dei rischi associati e dai costi nascosti, che trova riscontro nella posizione dei cittadini riguardo alla distanza minima di un impianto nucleare dalle proprie abitazioni: il 41% lo rifiuterebbe in ogni circostanza.