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Nucleare, l’apertura di Confindustria. Pichetto: “Non possiamo farne a meno”

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Il ministro: “Non possiamo puntare solo sulle rinnovabili, anche se confido molto nell’eolico offshore”.

Anche Confindustria si unisce allo schieramento favorevole alla ricerca e allo sviluppo del nucleare in Italia. E in particolare, chiede al governo di potenziare le norme sulla sperimentazione dei mini reattori modulari. La posizione ufficiale arriva dal nuovo presidente Emanuele Orsini, durante il sesto Forum economico franco-italiano di Parigi: “Le nostre imprese sono pronte, ce ne sono oltre 70 già attive sulla manutenzione di alcuni reattori in giro per il mondo. Questo dato impone di rivedere il mix energetico italiano“.

Ci sono eccellenze italiane come Newcleo, che sta sperimentando in Francia perché purtroppo la normativa italiana non permette di farlo nel nostro Paese. Anche su questo dobbiamo parlare con il nostro governo, è logico sperimentare in Italia e fondamentale mettere in connessione i diversi Paesi” – ha aggiunto Orsini – “La connessione energetica può essere uno degli obiettivi tra Francia e Italia per incrementare la produzione industriale. Dobbiamo abbracciare la neutralità tecnologica e sostenere attivamente l’industria nucleare, insieme ad altre fonti di energia pulita“.

Da Matteo Salvini a Vannia Gava, passando per Antonio Tajani, sono state tante, all’interno della maggioranza di governo, le reazioni favorevoli all’apertura di Confindustria sul nucleare. Dichiarazioni, quelle di Orsini, assolutamente in sintonia con il punto di vista di Gilberto Pichetto. “In prospettiva degli obiettivi energetici e climatici al 2050, non possiamo fare a meno dell’energia nucleare. Su questo il Parlamento ha dato un indirizzo, con ricerche e sperimentazioni” – ha spiegato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica incontrando i giovani di Confindustria – “C’è anche una questione ambientale, perché non possiamo riempire il nostro bellissimo territorio di pannelli solari e pale eoliche. L’aumento della domanda di consumo non può essere totalmente raggiunto con le rinnovabili ordinari, anche se confido molto nell’eolico offshore“.

Durante un incontro elettorale a Bari, il ministro ha parlato anche del Green Deal europeo, sottolineando che andrebbe rivisto. “Renzi dice che ha lasciato il Pianeta più inquinato e l’Europa più povera? Ogni persona in difficoltà si attacca anche alle ragnatele. Il nostro obiettivo è rispettare gli impegni presi con l’Accordo di Parigi al 2030 e raggiungere la neutralità al 2050, quindi dobbiamo ribaltare il rapporto odierno della produzione elettrica, che oggi è per due terzi da fossile e un terzo da rinnovabili” – le parole di Gilberto Pichetto – “Questo significa un percorso che prevede prima la chiusura del carbone e una reindustrializzazione forte, poi la chiusura del petrolio in favore delle rinnovabili. Il nucleare, poi, è cruciale per la sicurezza energetica e per la decarbonizzazione“.

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