L’uomo avrebbe agito con due complici (tra cui una donna), su cui si sta indagando in queste ore. Tra giugno e luglio il mancato arresto in Polonia, poi la fuga.
Nord Stream 1 e 2, il danneggiamento dei gasdotti nel Mar Baltico potrebbe essere opera di tre subacquei ucraini. E per uno di loro, un presunto sabotatore, è scattato anche il mandato di arresto europeo emesso dai tribunali tedeschi. Era il 26 settembre 2022 quando nei due gasdotti, che collegano la Russia alla Germania e trasportano il gas russo in Europa, si verificarono esplosioni sottomarine e ingenti perdite di gas nel giro di poche ore. I gasdotti, tuttavia, non erano in funzione perché Mosca aveva già interrotto la fornitura di gas tramite il Nord Stream 1, mentre il Nord Stream 2 non era mai stato attivato.
Chi è il presunto sabotatore
Il presunto sabotatore ucraino, attualmente latitante, sarebbe un esperto subacqueo di 44 anni, Volodymyr Zhuravlov, residente in Polonia, nei pressi di Varsavia. L’uomo sarebbe riuscito a sfuggire agli inquirenti nello scorso giugno, quando era stato fatto partire il mandato d’arresto nei suoi confronti. Secondo gli inquirenti tedeschi Zhuravlov, insieme ad altri due sub e connazionali (tra cui una donna), avrebbe collocato cariche di esplosivo in profondità nei gasdotti.
L’arresto mancato
La Polonia, dopo il mandato d’arresto, avrebbe dovuto rispondere alla richiesta tedesca nel giro di 60 giorni, ma non è stato fatto nulla, per ragioni ancora da chiarire, e l’uomo attualmente è irreperibile, pur avendo negato il proprio coinvolgimento in una telefonata con alcuni media tedeschi. Tuttavia, non è chiaro se sia fuggito in Ucraina, anche se al momento l’ipotesi appare la più probabile.
Il mandato d’arresto era stato emesso a giugno e trasmesso a tutti i Paesi Ue, ma la Polonia non aveva fatto nulla per eseguire l’azione giudiziaria e all’inizio di luglio Zhuravlov risultava già irreperibile. Un portavoce della Procura polacca ha spiegato che gli inquirenti tedeschi non avevano iscritto l’uomo nel registro delle persone ricercato, consentendogli la fuga senza essere fermato alla frontiera.
Si indaga ancora
Il mandato di arresto è stato emesso solo per Zhuravlov e non per i due presunti complici. La Germania, a differenza di Svezia e Danimarca, ha continuato a indagare sull’accaduto, ma al momento non ci sarebbero prove che indichino un’azione su ordine delle autorità, dei servizi segreti o dell’esercito dell’Ucraina.
La Germania, comunque, ha assicurato che il sostegno all’Ucraina nella guerra contro la Russia continuerà anche a prescindere dall’esito delle indagini. “I rapporti tra Berlino e Kiev resteranno comunque immutati, li sosterremo per tutto il tempo necessario” – ha spiegato il portavoce del governo tedesco, Wolfgang Buechner – “Le due cose non hanno nulla a che fare l’una con l’altra“.