Le mani della ‘ndrangheta sui carburanti, sequestri da 10 milioni

Beni di vario genere sono stati sequestrati a tre imprenditori arrestati nell’aprile 2021 e attualmente sotto processo.

Le mani della ‘ndrangheta sul commercio di carburanti. Un’indagine lunga e complessa, partita dalla provincia di Reggio Calabria e chiusa con sequestri di beni di vario genere, per un valore totale di 10 milioni di euro, avvenuti tra Calabria, Lazio, Piemonte e perfino Monaco di Baviera.

Nel mirino della Direzione Distrettuale Antimafia e della Guardia di Finanza sono finiti tre imprenditori reggini, arrestati già nell’aprile 2021 e attualmente sotto processo insieme ad altre 18 persone dopo un’indagine sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nell’economia legale.

Il sistema, particolarmente complesso, consentiva di gestire l’intera filiera della distribuzione dei carburanti, permettendo a varie società di ottenere illecitamente le agevolazioni previste per il settore. Il risparmio consentiva quindi di rivendere, nei distributori stradali, carburanti a prezzi stracciati, facendo concorrenza sleale agli altri imprenditori del settore che invece agivano rispettando la legge.