La microplastica contenuta nei filtri delle sigarette viene dispersa nell’ambiente marino e terrestre.
La denuncia arriva dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP): gli esseri umani producono ogni anno 766mila tonnellate di mozziconi di sigarette.
Una quantità enorme, che preoccupa particolarmente i tecnici dell’Onu. I motivi sono legati al grave impatto ambientale e quindi sulla salute umana che la dispersione nell’ambiente di questi rifiuti provoca.
Did You Know ?
Cigarette butts are primarily plastic@UN are partnering with @UNEP to raise awareness & drive action on the extensive environmental & human health impacts of microplastics in cigarette filters.#ClimateAction #OTmosphere pic.twitter.com/lGEBZF7582
— Protect Earth 🌍🌎🌏 (@OTmosphere_) February 4, 2022
Per questo motivo l’Unep insieme al Segretariato della Convenzione quadro dell’Oms per la lotta al tabacco, hanno lanciato una campagna per sensibilizzare per incoraggiare l’azione di contrasto alle microplastiche contenute nei filtri delle sigarette.
Il problema maggiore, infatti, riguarda le microplastiche contenute nei filtri, conosciute come fibre di acetato di cellulosa.
#OurOcean @UN: cigarette butts as most frequent marine debris, polluting water & ingested by animals, time to quit! https://t.co/Bm9SoMG34Q pic.twitter.com/801H6hekXl
— EU Maritime & Fish (@EU_MARE) December 22, 2016
Si tratta di materiali che se non smaltiti correttamente portano alla loro scomposizione e alla dispersione nell’ambiente. I fattori che portano alla scomposizione sono soprattutto la luce solare e l’umidità.
Lo smaltimento non corretto dei mozziconi, dunque, provoca rilascio di microplastiche, metalli pesanti e molte altre sostanze chimiche, con un impatto sulla salute e sugli ecosistemi.
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