Natura 2000, Costa firma l’istituzione di altre 119 Zone di speciale conservazione in Emilia Romagna

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15Natura 2000. Dopo la firma del 27 dicembre scorso del primo pacchetto di 92 Zsc in Puglia (24), Molise (25) Abruzzo (42) e Basilicata (1), il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa ha firmato l’istituzione di 119 Zone di speciale conservazione (Zsc) in Emilia Romagna. 

Altre 104 sono previste in Campania.

Nel 2015, la Commissione Europea ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per la mancata designazione (procedura che porta con sé delle multe che finora sono state pagate dal nostro Paese).

Le ZSC (Zone Speciali di Conservazione) non sono dei Parchi Naturali, ma appartengono alla Rete dei Siti Natura 2000, principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità.

Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell’Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” e ha come obiettivo la conservazione:

– degli habitat naturali o semi-naturali d‘interesse comunitario, per la loro rarità, o per il loro ruolo ecologico mondiale.

– della specie di fauna e flora di interesse comunitario per la rarità, il valore simbolico o il ruolo essenziale che hanno nell’ecosistema.

La Rete Natura 2000 prevede l’istituzione di 410 Zsc in Italia. Entro l’estate il Ministro Costa vuole arrivare a 350.

 

La rete dei Siti Natura 2000 ai sensi della Direttiva Habitat, è costituita da SIC (sito di importanza comunitaria) e ZSC.

Poi ci sono le ZPS (Zona di Protezione Speciale) al sensi della Direttiva Uccelli.

Un SIC viene adottato come “Zona Speciale di Conservazione” dal Ministero dell’Ambiente degli stati membri entro 6 anni dalla formulazione dell‘elenco dei siti.

Nelle ZSC, a differenza dei SIC sono previste “misure di conservazione” e “piani di gestione” con specifici regolamenti.

La designazione delle ZSC infatti, è un passaggio fondamentale per la piena attuazione della Rete Natura 2000 perché garantisce l’entrata a pieno regime di misure di conservazione sito specifiche e offre una maggiore sicurezza per la gestione della rete e per il suo ruolo strategico finalizzato al raggiungimento dell’obiettivo di arrestare la perdita di biodiversità in Europa entro il 2020.

La designazione avviene secondo quanto previsto dall’articolo 4 della Direttiva Habitat e dall’art 3 comma 2 del D.P.R. 357/97 e s.m.i. e dall’art. 2 del DM 17 ottobre 2007.

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