È uscito il nuovo disco dell’Ensemble In Canto intitolato ‘3×7’, 3 compositori (Stravinskij, Satie e Poulenc) per 7 strumenti. L’album, attraverso la musica di questi tre compositori, racconta le magiche atmosfere artistiche della Parigi dell’inizio del 1900.
A Terni, al Bloom Spazio Condiviso, è stato presentato il cd dell’Ensemble In Canto intitolato 3×7.
3 compositori e 7 strumenti, suonati dagli eccellenti componenti dell’Ensemble In Canto (Roberto Petrocchi al clarinetto, Andrea Corsi al fagotto, Andrea Di Mario alla cornetta, Luigino Leonardi al trombone, Marco Venturi al corno, Vincenzo Bolognese al violino, Gianluca Saggini alla viola, Michele Chiapperino al violoncello, Francesco Fraioli al contrabbasso e Silvia Paparelli, al pianoforte), diretti da Fabio Maestri.
Il direttore dell’Ensemble In Canto Fabio Maestri ha spiegato il progetto ai microfoni di Teleambiente: “3 per 7, tre autori per sette strumenti, tutto il cd è impostato su questo numero sette”.
“La Suite ‘Histoire du soldat’ di Stravinskij – ha detto il Maestro Fabio Maestri – è scritta per sette strumenti, il settimino sempre di Stravinskij, ovviamente è per sette strumenti, ma anche i due pezzi grandi di Satie e Poulenc sono per sette strumenti”.
“Praticamente – ha spiegato Maestri – è lo stesso organico di Stravinskij con una sola differenza, Stravinskij utilizza un fagotto, mentre Satie e Poulenc, un violoncello”.
Le musiche eseguite sono collegate da rimandi, simmetrie ed occasioni comuni, che muovono dalla contiguità dei tre autori, testimoni e protagonisti dell’irripetibile stagione artistica della Parigi dell’inizio del ‘900.
“Questo disco – ha sottolineato il Maestro Fabio Maestri – è un po’ uno spaccato della vita musicale degli anni 20 del ‘900 a Parigi, perché tutti questi tre autori, Stravinskij, Satie e Poulenc, agivano nella capitale francese. In realtà Stravinskij, ‘Histoire du soldat’, nel 1917/1918 lo scrisse tra le montagne della Svizzera, nel corso del suo esilio/rifugio, erano gli anni della grande guerra (fu un esperimento di ‘teatro dei tempi di guerra’, ndr)”.
“Con il settimino di Stravinskij – ha continuato Maestri – chiudiamo il cerchio, all’inizio degli anni 50 troviamo un compositore molto diverso, un artista che stava cambiando pelle, che si stava dirigendo verso l’ultima fase della sua creatività, quella dodecafonica”.
“In questo titolo 3 × 7 – ha proseguito ancora Fabio Maestri – c’è nascosto anche un altro dei nostri amori, anche se non è presente nel disco, Arnold Schonberg. C’è uno dei capolavori di Schonberg, che ha influenzato in maniera determinante la musica del 900”.
“3 per 7 – ha riferito il Maestro Fabio Maestri, sempre a Teleambiente – nasconde un po’ il ‘Pierrot Lunaire’ che è un ciclo di poemi, sette poemi per tre parti, quindi ritorna il 3 × 7. Non escludiamo che prima o poi, questo è un nostro sogno, si possa registrare il ‘Pierrot Lunaire’ che appunto è uno dei capolavori assoluti e più ispirati del novecento”.
“Il disco – ha concluso Fabio Maestri – si può trovare su Amazon e e nei pochi negozi che sono rimasti, queste cose vanno soprattutto online adesso”.
Il CD è stato già ottimamente recensito ed è stato presentato in una recente puntata di Radio Tre Suite di Radio Tre Rai.