Da un’idea dell’autore e composito Philippe Leon, nasce ‘L’abbandono’. “Dobbiamo impegnarci – ha detto l’artista– affinché sulle autostrade non si trovino più questi cani abbandonati. Ero con il cuore in gola e mi è sembrato giusto occuparmi di questo problema”.
Un brano per sensibilizzare sul tema dell’abbandono degli animali, una canzone che ci deve far riflettere, che deve far riflettere quei criminali che condannano arbitrariamente i loro amici a quattro zampe.
È uscito ‘L’abbandono’, l’esordio di Banda Leon.
Il brano, che tratta dell’abbandono degli animali domestici, è strumentale, perché chi abbandona un animale al suo destino non merita alcuna parola.
Nel video, per la regia di Simone Pezzuto, il racconto di un abbandono, come purtroppo se ne vedono tanti.
Il cane protagonista del filmato è stato recuperato da un canile.
Con le telecamere di Teleambiente, abbiamo incontrato Philippe Leon, autore e compositore, che ha scritto per nomi eccellenti che hanno fatto la storia della musica italiana.
Celentano, Mina, Giorgia, Bertè, Nino D’Angelo, Toto Cotugno, e tantissimi altri.
Sono circa 84, gli artisti noti che hanno cantato le sue canzoni.
Philippe è uscito allo ‘scoperto’ con la Banda Leon, con un video ed un brano particolari, che vogliono sensibilizzare proprio le persone che, in questo periodo specialmente, non hanno a cuore le sorti dei loro animali domestici.
Philippe Leon a Teleambiente ha illustrato il suo progetto: “Mi è venuta questa idea perché per rientrare nella musica ho dovuto creare una ‘banda’, una band e l’ho chiamata la ‘Banda Leon’”.
“Ho raggruppato un sacco di artisti – ha detto – e quindi per ricominciare alla grande sono voluto partire con questo progetto, per sensibilizzare l’opinione pubblica”.
“E poi – ha continuato sorridendo – l’ho fatto anche perché, dato che ho fatto cantare tanti cantanti bravi ed altri, un po’ meno bravi, che erano dei ‘cani’, come si suol dire, ho voluto farmi perdonare dai cani e fare una cosa sugli animali. Questo mi ha fatto piacere, ha divertito un po’ tutti”.
“Infatti – ha aggiunto Leon – ho molti padrini di eccezione: Mogol e la sua signora, la Pfm, Massimo Boldi, Marco Masini e molti altri. Per adesso sono 36 nomi, ma sicuramente aumenteranno, e nel futuro diventeranno 200 o 300. Perchè ogni anno, a Natale ed in questo periodo, uscirò con questo video per ricordare a tutti che l’abbandono è un reato”.
“Dobbiamo impegnarci – ha ribadito – affinché sulle autostrade non si trovino più questi cani abbandonati, oppure investiti da qualche camion o qualche macchina. Ero con il cuore in gola e non riuscivo neanche ad arrivare dove dovevo arrivare, quindi mi è sembrato giusto occuparmi di questo problema”.
Un brano solo strumentale, senza testo.
“Volutamente non c’è un testo – ha spiegato Philippe Leon, sempre a Teleambiente – perché io non accetto chi abbandona un cane e quindi giustamente non potevo mettere un testo, non sarebbe stato logico. Ho voluto inserire questo vocalizzo di Linda Edelhoff. Con questo vocalizzo ho realizzato quello che avevo in mente. Sono fiero di aver fatto questa cosa. Ho preso questo cane in un canile a Milano, un pitbull, aveva appena partorito e dopo questo video ha già trovato una casa fortunatamente”.
“Ogni volta che vedo il video, ho i brividi ” – ha confessato l’artista. “La moglie di Mogol, per esempio, mi diceva di non essere mai riuscita ad arrivare al finale.”
Un video struggente in cui la musica si sposa molto bene con le immagini
“Molte persone che hanno visto il video – ha raccontato Leon – non sono riuscite a vedere fino alla fine, hanno dovuto smettere prima perché erano troppo emozionate. Se uno adora gli animali non riesce.
Come l’attore Andrea Roncato che è molto amante dei pitbull, anche lui è stato coinvolto nel progetto. Quando gliel’ho proposto, ha accolto l’iniziativa con entusiasmo”.
“Potete trovarci sui social – ha concluso Philippe Leon – come Banda Leon o come Philippe Leon. Chiunque va sui nostri social, può capire cosa stiamo facendo”.
Nel corso dell’intervista rilasciata a Teleambiente, Philippe Leon ha inoltre raccontato alcuni aneddoti della sua lunga carriera autorale.
Dall’incontro con Loredana Bertè, a quello con Mina ed Adriano Celentano, passando per i premi vinti all’estero e i ‘chitarra e voce’ alla metro di Milano.
Una vita da autore, passata a scrivere per i più grandi, per big della musica italiana.
Ha composto: ‘Amici non ne ho’ , ‘Angeli e Angeli’ e ‘Dimmi che mi ami’ per la Bertè, ‘Marì’ per Nino D’Angelo, ‘I passi che facciamo’ per Celentano, ‘Come la luna’ per Mina, ‘Sono le tre’ per Mina e Celentano e moltissime altre.
La Banda Leon
“Banda Leon è composta da vari artisti provenienti da varie discipline e da vari stili, perché– hanno sottolineato infine i tre soci fondatori Philippe Leon, Linda Edelhoff e Fabio Colasante – consideriamo questo progetto una fucina di idee che possono prendere forma in pittura, scultura, musica, fotografia, e altre arti”.