La Monini di Spoleto (Pg), pianta 400 mila nuovi olivi in Umbria. Entro il 2030 le piante saranno un milione, tra Toscana ed Umbria, per un olio 100% italiano e sostenibile
A Sismano in provincia di Terni, sta nascendo un nuovo polmone verde per l‘Umbria e l’Italia: già piantumati oltre 400 mila nuovi olivi su 350 ettari di terreni salvati dall’abbandono e dal rischio idrogeologico.
Un progetto promosso da Monini di Spoleto(Pg) che fa bene all’ambiente e che permetterà di produrre, in maniera sostenibile, più olio 100% italiano di alta qualità.
L’obiettivo è quello di piantare un milione di nuovi olivi nel cuore dell’Italia entro il 2030, di cui oltre 650 mila già piantumati tra Umbria e Toscana e coltivati al 100% in regime biologico.
Il nuovo polmone verde, realizzato prevalentemente su terreni abbandonati e riqualificati, ha infatti un forte impatto ambientale.
Le nuove piante proteggono la salute del terreno e lo preservano da rischi di erosione, tutelano la ricchezza dell’olivicoltura italiana e delle sue cultivar, ed instaurano un sistema virtuoso di salvaguardia della biodiversità.
Il beneficio è concretamente misurabile: gli alberi consentiranno infatti di sequestrare fino a 50 mila tonnellate di anidride carbonica in 10 anni.
L’ambiente è tuttavia solo la faccia più visibile della medaglia di ‘Bosco Monini’, perché l’olivo non è solo una pianta “sacra” e amica del pianeta, ma è anche olivicoltura, ossia produzione, ricchezza e dieta mediterranea.
Nel nostro Paese, al di là delle variabilità annuali, mai come quest’anno negative, si producono in media circa 300 mila tonnellate di olio di oliva, mentre il fabbisogno si aggira tra le 850 e le 900 mila tonnellate.
Questo significa che c’è un importante gap produttivo che le aziende sono costrette a colmare acquistando olio dall’estero.
Le parole di Zefferino Monini, presidente e AD dell’azienda: “Con questo progetto vogliamo contribuire a promuovere un’olivicoltura di qualità che sia italiana fin dall’origine e che sia sostenibile sotto il profilo ambientale, sociale ed economico. L’olivo rappresenta per la nostra famiglia la vita da oltre tre generazioni e con questo progetto vogliamo difendere il nostro futuro e quello di chi verrà dopo di noi”.