In uno studio Greenpeace ha dimostrato che i Paesi europei investono il 66% in più sulle reti autostradali rispetto a quelle ferroviarie
Allo stato attuale, il mezzo di trasporto più green per i viaggi medio-lunghi è il treno. Eppure i Paesi dell’Unione europea investono più in autostrade che in reti ferroviarie.
A denunciare questa incongruenza è Greenpeace in un report che presenta i dati di un’analisi effettuata dal Wuppertal Institut e dal T3 Transportation Think Tank.
Dati e calcolatrice alla mano, gli istituti di ricerca hanno scoperto che dal 1995 a oggi i Paesi europei hanno investito per ampliare e ripristinare la rete stradale il 66% in più di quanto hanno speso per la rete ferroviaria.
A guardarla dal punto di vista dei portafogli pubblici, i paesi dell’Ue hanno speso 1.500 miliardi di euro per le infrastrutture stradali e solo 930 miliardi di euro per quelle ferroviarie.
In questo modo – denuncia Greenpeace – l’Europa ha indirettamente incentivato la produzione dei combustibili fossili (che causano il cambiamento climatico) perché ha incentivato l’utilizzo del mezzo privato a scapito di quello pubblico.
E l’Italia come si è comportata? Meglio della media ma comunque non bene. Dal 1995 al 2018 il nostro Paese ha investito il 28% in più sulle strade che sulle ferrovie, spendendo 151 miliardi di euro per le autostrade e 118 miliardi per la rete ferroviaria.