Non solo bottiglie, lattine, plastica e mascherine: consorzi e volontari hanno recuperato anche biciclette, copertoni e carrelli della spesa.
A Milano, con i Navigli in secca, emerge una vera e propria discarica a cielo aperto. Ci sono rifiuti di ogni tipo, compresi quelli più impensabili, che ogni giorno vengono recuperati dal Consorzio Est Ticino Villoresi e da associazioni di volontari, come gli Angeli dei Navigli.
Nei canali che attraversano il capoluogo lombardo c’è un numero imprecisato di bottiglie di vetro, sacchetti di plastica, copertoni e, dall’inizio della pandemia, sempre più mascherine gettate da incivili che non si preoccupano dell’impatto ambientale né delle norme anti-contagio.
Una notizia che dovrebbe cogliere di sorpresa tutti, tranne gli operatori e i volontari che da sempre sono impegnati nella pulizia dei Navigli. Uomini, donne e ragazzi che non si stupiscono più neanche di trovare, durante le operazioni di bonifica e pulizia, biciclette del bike-sharing e carrelli della spesa. “I Navigli senz’acqua diventano purtroppo discariche a cielo aperto” – spiega il Consorzio – “Viene gettato di tutto, dai rifiuti ordinari a quelli più ingombranti. In passato ci è capitato persino di trovare divani e frigoriferi“.
Con l’attuale asciutta, emergono sempre di più rifiuti di ogni tipo. “Ci confrontiamo quotidianamente con gli effetti dell’inciviltà di chi butta tutto nei Navigli. L’assoluta mancanza di senso civico comporta per noi anche notevoli oneri economici, perché dobbiamo attivarci puntualmente per la rimozione dei rifiuti“, spiega ancora il Consorzio.
Da tempo, gli Angeli dei Navigli denunciano in vari post l’inciviltà dilagante a Milano, mostrando gli oggetti più impensabili recuperati dai canali. Senza il prezioso contributo dei volontari, il lavoro del Consorzio Est Ticino Villoresi, che ha un accordo con il Comune fino a fine 2024 per la pulizia della Darsena, del Naviglio Grande e del Naviglio Pavese, non sarebbe sufficiente ad arginare un problema ambientale gravissimo ma spesso sottaciuto.