Sotto l’aspetto sostenibilità cosa dobbiamo aspettarci da questa Milano Fashion Week? “Non ancora ufficialmente Fur-Free ma sulla buona strada”, LAV.
Al via la Milano Fashion Week dal 17 al 23 settembre, 173 appuntamenti, 57 sfilate fisiche e 8 digitali, 69 presentazioni, 6 presentazioni su appuntamento e 33 eventi.
“Ad ogni edizione della Milano Fashion Week il legame tra la nostra città e il mondo della moda si rinforza con rinnovato entusiasmo”, ha commentato il sindaco di Milano Giuseppe Sala, sottolineando che “giovani e sostenibilità sono le principali chiavi di sviluppo del settore, aspetti che trovano a Milano il luogo giusto per essere valorizzati”.
Mark your calendars for the upcoming #MFW! The Women’s Spring/Summer 2025 is happening from September 17-23, 2024.
Explore the full lineup of shows on the official calendar: https://t.co/XbXci29bCG pic.twitter.com/VHodqIajpD— Milano Fashion Week (@MilanFW) September 3, 2024
Sotto l’aspetto sostenibilità cosa dobbiamo aspettarci da questa edizione? Tornano i CNMI Sustainable Fashion Awards, l’evento che premia la moda sostenibile, in programma il 22 settembre alla Scala, in chiusura della Milano Fashion Week.
Il simbolo dell’evento è il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto che dal 2012 rappresenta l’impegno della Camera Nazionale della Moda Italiana in questo ambito con il Manifesto della sostenibilità per la moda italiana.
Un’iniziativa promossa dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, in collaborazione con la Ethical Fashion Initiative (Efi) dell’Agenzia delle Nazioni Unite Itc e con il supporto del Comune di Milano. Anche per questa terza edizione, il processo di selezione dei vincitori dei premi ha visto il coinvolgimento di una giuria internazionale composta da professionisti e personalità rilevanti del settore.
Mentre nel 2022 tra i finalisti per la categoria “circular economy” anche Rifò, un brand di moda sostenibile nato a Prato.
Verranno presentate collezioni prive di pellicce animali? Non siamo ai livelli della London Fashion Week dove, con decisione del British Fashion Council, sono state definitivamente messe al bando le pellicce animali, ma nel calendario ufficiale dei fashion show previsti a Milano su 65 brand solo 7 stanno facendo ancora un uso regolare di pellicce animali, mentre 33 non hanno usato pellicce animali nelle ultime collezioni.
Sono invece ben 17 i brand che hanno assunto un impegno fur-free (con una specifica corporate policy o con dichiarazioni pubbliche). “Non ancora ufficialmente Fur-Free ma sulla buona strada”, si legge in un articolo pubblicato dalla LAV (Lega anti vivisezione).
“Sulla strada della dismissione delle pellicce abbiamo visto anno dopo anno aggiungersi tanti brand, ma c’è ancora tanto da fare, specie su pelli, piume e su tutti gli altri filati”, ha spiegato in un’intervista per TeleAmbiente, Simone Pavesi, responsabile LAV Area Moda Animal Free.
Tra gli ultimi brand “Fur-Free” compare Max Mara. Negli ultimi mesi la Lega Anti Vivisezione aveva lanciato la campagna social #furfreemaxmara, con tanto di mailbombing e atterraggio in mongolfiera nella sede del gruppo italiano, parte della campagna globale “Fur-free”.
“Tutti i principali brand globali della moda dichiarano di essere impegnati nella contribuzione al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU, ma pochi adottano politiche coerenti nell’approvvigionamento responsabile di materie prime, come la pubblicazione di una roadmap di progressiva dismissione dei materiali animali – palesemente non definibili sostenibili – a cominciare dalle pellicce”, si legge sul sito della LAV.
La @MilanFW è sulla buona strada per diventare #FurFree: tra i 65 brand nel calendario ufficiale, 17 sono fur-free, 33 non hanno pellicce nell’ultima collezione, solo 7 ancora le usano come @Fendi e @philipp_plein
Il futuro della moda è #AnimalFree!#LAVhttps://t.co/aCMqebhgOy pic.twitter.com/Xo4cW553PT— LAV (@LAV_Italia) September 16, 2024
Quali brand Fur-Free saranno presenti alla MFW
Sono ufficialmente brand fur-free, o perchè hanno una policy o perchè lo hanno dichiarato pubblicamente:
Alberta Ferretti, Max Mara, Philosophy, Prada, Moschino, Armani, SportMax, Gucci, Elisabetta Franchi, Versace, Ferragamo, Dolce & Gabbana, Diesel, Maison Margela, Marini, Jil Sender, Bottega Veneta. a, Federico Cina, Tokyo James, GCDS, Phan Dang Hoang, Vivetta, Sunnei, Luisa Spagnoli, Bally, Aniye Records, Andrea Adamo, Hui, Avavav, Rave Review, Maxivive, Chiara Boni, Via Piave 33, Francesco Murano, Jacob Cohën.
Tra i brand presenti alla MFW e che, pur senza un formale impegno fur-free, non stanno usando pellicce animali nelle recenti collezioni: Roberto Cavalli, Etro, Tod’s, Missoni, Ermanno Scervino, Ferragamo, Laura Biagiotti, ma anche Iceberg, Luisa Beccaria, Marco Rambaldi, Del Core, Onitsuka Tiger, N.21, Genny, Anteprim.
Ancora distanti da una scelta fur-free invece:
Fendi, Philipp Plein, Antonio Marras, Calcaterra, The Attico, Francesca Liberatore, Husky.
Lista brand fornita da LAV
“Moda senza animali”, una moda che passa mai
L’associazione LAV ha creato il sito Moda Senza Animali per fornire ai brand informazioni utili sui Next-Gen Materials e per metterli in competizione pubblicando in un dedicato database le Animal Free Policy adottate dai singoli brand.
Il futuro della moda è Animal Free. La recente rilevazione Doxa commissionata da LAV e condotta tra i consumatori moda in Italia, Francia, Germania, Olanda, Spagna e Regno Unito ha dimostrato una propensione all’acquisto di prodotti moda Animal Free dal 75,4% all’85,4%; ed i brand più lungimiranti ne stanno prendendo atto, adeguando l’offerta di prodotti più sostenibili ed etici.