Home Energia Microsoft chiede riapertura centrale nucleare dismessa: “Serve energia per l’Intelligenza Artificiale”

Microsoft chiede riapertura centrale nucleare dismessa: “Serve energia per l’Intelligenza Artificiale”

Microsoft chiede riapertura centrale nucleare dismessa Serve energia per l'Intelligenza Artificiale

Microsoft sigla un accordo per riaprire l’Unità 1 di Three Mile Island, una centrale nucleare famosa per un incidente nel 1979, per alimentare i suoi data center ad alto consumo energetico. La domanda di energia per l’intelligenza artificiale continua a crescere rapidamente, con stime che indicano un aumento del 160% entro il 2030.

Per sviluppare e far funzionare l’Intelligenza Artificiale serve tanta, tantissima energia. Per cui le aziende leader del settore stanno cercando tutti i modi per accaparrarsela.

Anche chiedendo la riapertura di una centrale nucleare famosa per la più grave fuoriuscita di materiale radioattivo della storia degli Stati Uniti. 

È quanto ha fatto Microsoft che ha chiuso un accordo con , Constellation Energy, gestori del sito nucleare di Three Mile Island in Pennsylvania che nel 1979 fu protagonista di un incidente nucleare.

Nel marzo di quell’anno la perdita di acqua refrigerante attraverso una valvola difettosa causò il surriscaldamento del reattore dell’Unità 2. Per questo motivo fu chiusa e oggi, a distanza di oltre 40 anni, risulta ancora in fase di dismissione.

Cinque anni fa Constellation Energy aveva chiuso anche l’Unità 1 del sito nucleare (non collegata all’Unità 2) per motivi economici.

Come ha spiegato il Guardian, entro il 2028 quell’unità verrà riaperta dopo che il gestore ha firmato un accordo di acquisto di energia della durata di 20 anni per rifornire i data center di Microsoft ad alto consumo energetico.

Microsoft e gli altri big del settore (tra cui Google, Amazon, Meta e Apple)  stanno consumando quantità sempre maggiori di energia per alimentare il boom dell’intelligenza artificiale. Secondo Goldman Sachs, la domanda crescerà del 160% entro il 2030 , quando si prevede che i data center rappresenteranno l’8% dell’energia generata negli Stati Uniti.