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Microplastiche, l’Ue vieta la vendita di glitter ma in commercio si trovano ancora

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L’Ue ha detto stop alla vendita di glitter e ad altri prodotti che contengono microplastiche, ma online si trovano ancora. 

A fine settembre, l’Unione europea ha adottato una misura per limitare le microplastiche aggiunte intenzionalmente nei prodotti, tra cui i glitter. Il divieto, entrato in vigore dal 15 ottobre, prevede lo stop alla vendita di prodotti contenenti microgranuli che si possono disperdere nell’ambiente.

Il divieto Ue però, non sembra aver toccato i glitter, tra i primi prodotti del settore cosmetico (e non solo) a doversi adeguare alla misura europea. Come rilevato da Altroconsumo infatti, molti prodotti che contengono questi piccolissimi frammenti si possono ancora acquistare in negozi fisici e online.

La misura emanata dalla Commissione europea non sembra aver scalfito la disponibilità di prodotti con le microsfere: si possono comprare su Amazon, Shein, Zalando, Wish e Temu, il grande e-commerce cinese finito nel mirino anche per la scarsa sicurezza e qualità dei suoi prodotti.

In effetti, digitando nella barra di ricerca delle piattaforme citate le parole “glitter” o “glitter viso”, escono centinaia di risultati scintillanti per soddisfare qualsiasi esigenza, dalla festa di carnevale al make up più luminoso. Ecco alcune prove:

Microplastiche, non solo i glitter nel divieto dell’Ue

Nel piano d’azione per l’inquinamento zeroBruxelles ha fissato come obiettivo la riduzione del 30% dell’inquinamento da microplastiche entro il 2030.

Scrubsaponidentifriciglittergiocattolimedicinali, ma anche il materiale d’intaso dei campi sportivi sintetici, non potranno quindi più essere venduti così come sono, salvo un loro cambio di formulazione.

La novità annunciata dall’Ue ha suscitato una vera e propria corsa in alcuni negozi della Germania, dove si è registrato un boom di vendite del prodotto più luccicante del mondo cosmetico. A quanto pare però, tutto questo affanno non era necessario, visto che i glitter si possono ancora comprare sul web come se la Commissione europea non abbia adottato nessuna misura contro l’inquinamento da microplastiche.