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Microplastiche, stop dell’Ue ai prodotti che le contengono come scrub e glitter

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L’Ue fa passo avanti nella lotta all’inquinamento da microplastiche: stop alla vendita di prodotti che le contengono, come scrub e glitter. Ecco quando entrerà in vigore la misura.

È arrivata la stretta dell’Ue sull’inquinamento da microplastiche.

Stop ai microgranuli, che tornano nell’ambiente dopo l’utilizzo. Secondo la Commissione europea fanno troppi danni. Tra poco una serie di prodotti – scrub, saponi, dentifrici, glitter, giocattoli, medicinali, ma anche il materiale d’intaso dei campi sportivi sintetici – non potranno più essere venduti. Oppure, dovranno cambiare la loro formulazione.

Purtroppo, l’inquinamento causato dai minuscoli granelli contenuti nei tanti generi di uso quotidiano – ad esempio nei cosmetici – non è una novità. Sembra però che l’Europa abbia dichiarato guerra ai piccoli frammenti di plastica, finalmente.

La Commissione europea è impegnata a combattere l’inquinamento da microplastiche, come ribadito nel Green Deal europeo e nel nuovo piano d’azione per l’economia circolare. Nel piano d’azione per l’inquinamento zero, Bruxelles ha fissato come obiettivo la riduzione del 30% dell’inquinamento da microplastiche entro il 2030.

Stop alle microplastiche nei prodotti come scrub e glitter, ecco quando scatta la misura

La misura vagliata dall’Unione europea entrerà in vigore tra venti giorni. I primi a subire il divieto saranno glitter sciolti e micrograni utilizzati nei cosmetici per l’esfoliazione, come gli scrub. In altri casi la restrizione di vendita sarà applicata dopo un periodo più lungo, per dare ai portatori di interessi il tempo di sviluppare e adottare alternative.

Ad esempio, per i materiali sportivi il divieto si applica dopo 8 anni, mentre per altri prodotti di cosmesi il periodo di adeguamento va dai 4 ai 12 anni, a seconda della complessità del prodotto, della necessità di riformulazione e della disponibilità di alternative adeguate.

Tra i prodotti più interessati alla nuova norma, oltre quelli già citati, troviamo: detergenti, ammorbidenti per tessuti, fertilizzanti, prodotti fitosanitari, giocattoli, medicinali e dispositivi medici.

I prodotti utilizzati nei siti industriali o che non rilasciano microplastiche durante il loro impiego sono esentati dal divieto di vendita, ma i fabbricanti dovranno fornire istruzioni su come utilizzarli e smaltirli correttamente.

Le nuove norme impediranno il rilascio nell’ambiente di circa mezzo milione di tonnellate di microplastica, un materiale che ormai troviamo dappertutto, sia nell’ecosistema che nell’organismo di esseri umani e animali.