Tracce di microparticelle di plastica in sei campioni su dieci: “A rischio lo stesso futuro della specie umana”.
Microplastiche trovate anche nello sperma umano. Un’altra scoperta clamorosa, quella di un team di ricercatori italiani, provenienti da diverse Università. Il gruppo di lavoro ha esaminato campioni di liquido seminale di uomini sani e non fumatori, residenti in un’area ad alto impatto ambientale in Campania. In sei casi su dieci, sono state trovate tracce di microparticelle di plastica.
Lo studio è stato pubblicato in pre-print sulla rivista ‘Science of the Total Environment’ ed è stato presentato in anteprima al congresso della Società italiana della riproduzione umana (Siru), in corso a Siracusa. A realizzarlo sono stati gli stessi ricercatori che, all’inizio di quest’anno, avevano dimostrato di aver rinvenuto microplastiche nelle urine di persone residenti tra le province di Napoli e Salerno.
Resta da capire da dove vengano questi frammenti di plastica e come siano entrati nell’organismo umano. Secondo i ricercatori, le vie di ingresso potrebbero riguardare l’alimentazione, la respirazione e anche le vie cutanee. I vari composti chimici potrebbero provenire da cosmetici, detergenti, dentifrici, creme per il viso e il corpo, adesivi, bevande, cibi o anche particelle presenti nell’aria.
A coordinare lo studio è stato Luigi Montano, uroandrologo dell’Asl di Salerno e coordinatore di EcoFoodFertility. I ricercatori sospettano, ma questo andrà confermato da ulteriori studi, che la quantità di microplastiche sia direttamente proporzionale alla scarsa qualità seminale. Non si esclude neanche che le microplastiche possano favorire l’intrusione nell’organismo di altri contaminanti ambientali. Quanto scoperto finora, però, non fa ben sperare: il professor Montano ha infatti spiegato che “aver trovato microplastiche in una matrice così sensibile per la conservazione e l’integrità del nostro patrimonio trasmissibile ci fa pensare che il futuro della nostra specie sia sempre più a rischio“.