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Microplastiche, a 20 anni dal primo studio l’allarme degli scienziati: “Serve un’azione globale”

Microplastiche, a 20 anni dal primo studio l'allarme degli scienziati Serve un'azione globale

Cosa abbiamo imparato a vent’anni dal primo studio sulle microplastiche? Un team di scienziati ha fatto il punto e ha lanciato un appello in vista del prossimo incontro Unep per l’inquinamento da plastica.

Sono passati 20 anni dal primo studio sulle microplastiche e un team di scienziati ha delineato una panoramica della situazione. Dalla pubblicazione del primo studio nel 2004, si stima che siano state condotte circa 7.000 ricerche sulle microplastiche che hanno fornito prove considerevoli sulle loro fonti e sui loro impatti, nonché sulle potenziali soluzioni. Eppure, il problema dell’inquinamento da plastica e da microplastiche continua a rappresentare una vera e propria emergenza globale. Per questo, alcuni scienziati hanno scritto un report proprio per tirare le somme di quanto finora studiato sui minuscoli frammenti di plastica (e i danni che provocano).

La scienza, in vent’anni di ricerche, ha fornito una quantità di prove più che sufficienti per stimolare ed ispirare un approccio globale volto a contrastare l’inquinamento da plastica. Le microplastiche sono state trovate in ogni angolo del pianeta, in oltre 1.300 specie acquatiche e terrestri e nel nostro organismo.

Le particelle sono nel cibo e nelle bevande che ingeriamo e finiscono in molti organi e tessuti del nostro corpo, come placenta, sangue, polmoni, cervello. Secondo le previsioni degli autori, la contaminazione da microplastiche potrebbe raddoppiare entro il 2040, provocando danni su vasta scala.

“Dopo 20 anni di ricerche, esistono prove evidenti degli effetti nocivi dell’inquinamento da microplastiche su scala globale. Ciò include danni fisici alla fauna selvatica, danni alle società e alle culture e una crescente base di prove di danni agli esseri umani. A ciò si aggiunge il fatto che le microplastiche sono contaminanti persistenti e, una volta nell’ambiente, sono praticamente impossibili da rimuovere. Ci sono ancora delle incognite, ma nei 20 anni trascorsi dal nostro primo studio la quantità di plastica nei nostri oceani è aumentata di circa il 50%, sottolineando ulteriormente l’urgente necessità di agire”, ha dichiarato Richard Thompson, direttore del Marine Institute dell’Università di Plymouth e autore principale dell’articolo.

Microplastiche, a 20 anni dalla loro scoperta gli scienziati lanciano un appello agli Stati: “Servono azioni congiunte”

Per questo, gli scienziati lanciano un appello affinché vengano trovate delle soluzioni collettive al problema, visto che le singole legislazioni non bastano. Ciò che secondo gli autori rappresenta un’opportunità concreta è il prossimo incontro dell’Unep, previsto a novembre a Busan, in Corea del Sud. Il summit sarebbe il quinto di un ciclo di incontri iniziati nel 2022 per delineare un Trattato globale sull’inquinamento da plastica.

Affinché un trattato del genere sia davvero efficace, serve un impegno internazionale congiunto per la riduzione della produzione di plastica, ma anche delle misure volte a ridurre l’emissione e il rilascio nell’ambiente delle microplastiche che seguano l’intero ciclo di vita della plastica.

L’articolo, scritto per celebrare i vent’anni dalla prima ricerca che ha coniato il termine “microplastiche” e pubblicato su Science, è frutto della collaborazione con esperti in biologia marina, sostenibilità, psicologia ambientale, politica globale sulla plastica e valutazione del rischio provenienti da diverse università.