In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) Le microplastiche rallentano lo stoccaggio di carbonio nell’oceano; 2) Da Marevivo un appello per tutelare la salute del mare; 3) Cresce la preoccupazione per i cambiamenti climatici; 4) Conai forma i giornalisti su riciclo ed economia circolare
In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress:
1) Le microplastiche rallentano lo stoccaggio di carbonio nell’oceano: Le microplastiche sono ormai ovunque. Nei nostri oceani non solo soffocano la vita marina ma influiscono anche in maniera negativa sulla capacità del mare di contrastare la crisi climatica. Lo rivela uno studio della Northeastern University, che mostra come le microplastiche riducono l’efficienza con cui il carbonio viene sequestrato dall’atmosfera nelle profondità marine. Da sempre, l’oceano ha svolto un ruolo cruciale nel sequestro del carbonio, in cui il fitoplancton morto si raggruppa e cade nelle profondità oceaniche. Le microplastiche infatti, stanno raccogliendo il fitoplancton morto su cui il carbonio si raggruppa, rallentando la sua discesa nelle profondità oceaniche, la cosiddetta ‘neve marina’. Un processo simile a quello con cui gli alberi e le piante sulla terra catturano il carbonio dall’atmosfera e lo immagazzinano nel suolo. Lo studio, che ha coinvolto esperimenti in cui il fitoplancton è stato coltivato in vasche con e senza microplastiche, ha riscontrato che i grumi contenenti microplastiche affondavano il 20% più lentamente rispetto a quelli senza plastica. Questo fenomeno, non solo è un problema cruciale per l’ambiente e la salute, ma anche un serio ostacolo al ciclo del carbonio.
2) Da Marevivo un appello per tutelare la salute del mare: Il futuro del nostro pianeta dipende dalla salute del mare. Che pertanto va difeso e preservato. E’ l’appello lanciato da Marevivo durante “Only One: One Planet, One Ocean, One Health“, evento promosso dalla Banca d’Italia che la Fondazione ambientalista ha organizzato a Roma in collaborazione con la Sioi-Società italiana per l’organizzazione internazionale.
3) Cresce la preoccupazione per i cambiamenti climatici: Nel 2023 i cambiamenti climatici sono al primo posto tra le preoccupazioni espresse dai cittadini italiani. Lo scorso anno il 58,8% della popolazione dai 14 anni in su è preoccupata per la situazione climatici. Un dato in aumento di 2,2 punti percentuali rispetto al 2022. È quanto emerge dall’indagine multiscopo dell’Istat “Aspetti della vita quotidiana” che rileva la percezione dei cittadini sulle tematiche ambientali e quesiti relativi ai comportamenti ecocompatibili. Le preoccupazioni per lo smaltimento dei rifiuti e l’inquinamento dell’acqua riguardano circa il 40%, mentre circa la metà dei cittadini intervistati è preoccupato per la qualità dell’aria. Il dissesto idrogeologico preoccupa il 26,5% delle persone, contro il 22,4% del 2022. Solo 1 persona su 10 sopra i 14 anni considera l’inquinamento acustico, quello elettromagnetico e il deterioramento del paesaggio tra le prime cinque preoccupazioni per l’ambiente. Gli italiani sono sempre più attenti alla conservazione delle risorse naturali. Nel 2023, la quota di quanti fanno abitualmente attenzione a non sprecare energia arriva al 72,8%. In crescita anche quanti sono attenti a non sprecare acqua: il 69,8% contro il 67,6% del 2022. Se nel Mezzogiorno si è più propensi ad acquistare prodotti a chilometro zero (28,8%), al Nord si evita soprattutto la guida rumorosa per mitigare l’inquinamento acustico (52,5%) e si usano di più i mezzi di trasporto alternativi (20,3%).
4) Conai forma i giornalisti su riciclo ed economia circolare: Il ruolo della comunicazione e dei media nella filiera del riciclo e dell’economia circolare è sempre più importante. Per questo Conai, il consorzio che da 26 anni riunisce le aziende produttrici di imballaggi, ha organizzato una serie di seminari in tutta Italia rivolti a giornalisti e operatori dell’informazione per illustrare il funzionamento della gestione dei rifiuti. Il corso di formazione, organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti, ha fatto tappa a Torino.