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Non solo in Galizia, anche la campagna belga è piena di pellet di plastica

Non solo in Galizia, anche la campagna belga è piena di pellet di plastica

I cittadini di Ecaussinnes, in Belgio, lottano da anni contro l’inquinamento da pellet di plastica. Un tema tornato alla luce in Ue dopo l’incidente in Galizia lo scorso dicembre.

Il recente disastro ambientale in Galizia, dove sulle coste sono arrivate tonnellate di pellet di plastica perse da sei container di una nave, ha acceso i riflettori sul problema dell’inquinamento da microplastiche.

Quello del Portogallo purtroppo non è infatti un caso isolato. La presenza dei cosiddetti “nurdles” nell’ambiente è una piaga di cui soffrono molte altre zone del mondo, anche in Europa, spesso situate vicino a poli industriali.

È il caso della cittadina di Ecaussinnes, in Belgio, dove da anni i cittadini lottano contro la presenza delle microplastiche, sepolte nel terreno o in fiumi e ruscelli.

“Li troviamo (i pellet di plastica) intorno ai siti industriali, nei corsi d’acqua fino a otto chilometri a valle”, ha spiegato Arnaud Guerard, funzionario del governo locale responsabile delle questioni ambientali. “Si insinuano nelle rive dei fiumi e, a seconda delle precipitazioni, finiscono sui terreni agricoli.”

Secondo Guerard, la colpa dell’inquinamento di Ecaussinnes è dovuta al cattivo funzionamento della zona industriale dove il colosso TotalEnergies produce più di 1 milione di tonnellate di pellet all’anno. Le “lenticchie” di plastica, conservate in silos giganti, vengono poi trasportate da tre aziende logistiche nelle vicinanze. I lavoratori però, trasportano i granuli in sacchi aperti e questo causerebbe grandi fuoriuscite e la dispersione nell’ambiente.

Microplastiche, l’inquinamento “cronico” da pellet

Il colosso petrolifero francese ha affermato di aver adottato “numerose misure preventive” per correggere la situazione. Ma non bastano ad arginare il problema.

Una volta dispersi in natura infatti, i granuli “sono estremamente difficili da recuperare: non sono biodegradabili e si scompongono in microparticelle ancora più piccole”, ha affermato Natacha Tullis, del Pew Charitable Trust.

Dopo 16 anni di denunce da parte dei residenti locali e di prove accumulate di inquinamento, la città ha provato prima ad avviare un dialogo con le aziende coinvolte, ma alla fine ha fatto ricorso ad un’azione legale, che è ancora in corso.

Inquinamento da pellet di plastica, la proposta Ue: “Non è sufficiente”

Dall’incidente in Galizia, la Commissione Ue ha accelerato gli sforzi per arginare il problema dell’inquinamento da “nurdels”, ma secondo gli ambientalisti non basta.

“Non sarà sufficiente per arginare l’inquinamento”, ha affermato Lucie Padovani, del gruppo ambientalista Surfrider Foundation.

La parlamentare belga Saskia Bricmont è tra coloro che spingono per una legislazione più severa: “Le iniziative prese su base volontaria non sono sufficienti”, ha detto all’AFP. “Lo vediamo a Ecaussinnes, dove non esiste una pulizia sistematica e nessuna due diligence.”

Secondo i dati della Commissione Europea, fino a 184.000 tonnellate di pellet all’anno – l’equivalente di 20 camion al giorno – vengono disperse nell’ambiente nei 27 paesi dell’UE.