Da uno studio emergono i potenziali rischi per ambiente e salute causati dalle microplastiche “biodegradabili”, ovvero quelle a base di amido.
Anche le microplastiche a base di amido potrebbero provocare effetti negativi sull’ambiente e sulla salute. È quanto evidenzia uno studio condotto dall’Università Southeast in Cina pubblicato sulla rivista Journal of Agricoltural and Food Chemistry.
Dalla ricerca effettuata sui topi è emerso che un’alimentazione contenente microplastiche a base di amido ha causato problemi a diversi organi, tra i quali fegato e ovaie.
“Le plastiche biodegradabili a base di amido potrebbero non essere così sicure e salutari come inizialmente ipotizzato”, ha dichiarato Yongfeng Deng, uno dei responsabili dello studio.
Inquinamento da microplastiche e l’alternativa a base di amido
Negli ultimi anni gli studi sulle microplastiche hanno dimostrato quanto queste particelle – di dimensioni inferiori ai 5 mm – siano presenti ovunque e abbiano inquinato il suolo, l’acqua, l’aria e persino l’organismo umano. I frammenti possono entrare a contatto con l’uomo attraverso acqua, cibo e bevande contaminati o attraverso l’inalazione. Gli scienziati hanno trovato le particelle nel cuore, nella placenta, nel latte materno, nel sangue e nel cervello. Uno studio italiano, inoltre, ha dimostrato per la prima volta i danni alla salute dell’uomo: le microplastiche nelle placche aterosclerotiche possono aumentare il rischio di infarto e ictus.
Per contrastare il problema, sono state sviluppate le plastiche biodegradabili, prodotte senza utilizzare i derivati del petrolio. In particolare, questo materiale è composto dall’amido estratto da patate, mais, riso o grano. Sebbene manchino ancora studi approfonditi sui possibili effetti delle bioplastiche sulla salute, da questa ricerca emerge che anche le microplastiche fatte di amido potrebbero avere conseguenze negative sull’uomo e sugli ecosistemi.
Microplastiche a base di amido, potrebbero avere effetti negativi sull’uomo
I ricercatori dell’Università Southeast hanno sottoposto tre gruppi di cinque topi all’esperimento durato tre mesi. Un gruppo ha consumato cibo normale, due gruppi hanno consumato cibo “arricchito” di microplastiche a base di amido. I dosaggi (bassi e alti) delle particelle sono stati calcolati e rapportati alle quantità che potrebbe consumare quotidianamente un essere umano medio.
“L’esposizione prolungata a basse dosi di microplastiche a base di amido può avere un ampio spettro di effetti sulla salute, in particolare alterando i ritmi circadiani e interrompendo il metabolismo del glucosio e dei lipidi”, ha spiegato Deng.
Inoltre, sono stati osservati danni a fegato, ovaie e intestino dei roditori, più pronunciati in base al dosaggio. Secondo i ricercatori, trattandosi di uno dei primi studi sugli effetti delle bioplastiche, serviranno altre ricerche per capire i reali effetti delle microplastiche a base di amido e comprendere come queste particelle biodegradabili vengono scomposte nell’organismo.
Non solo la plastica ma anche la sua alternativa sostenibile, quindi, potrebbe rappresentare un rischio per l’ambiente e la salute umana. Lo studio suggerisce la necessità di valutazioni più approfondite sulla sicurezza delle bioplastiche prima della loro applicazione su larga scala nelle confezioni alimentari.