Meteo estremo, weekend da incubo al Nord-Ovest

Piemonte, Valle d’Aosta e parte della Lombardia letteralmente in ginocchio tra alluvioni, frane ed esondazioni. L’Italia continua ad essere spaccata in due: al Sud temperature sempre più alte e siccità sempre più diffusa. 

Ci si attendeva un primo weekend estivo al Nord, dopo mesi di piogge abbondanti, temperature inferiori alla media del periodo, danni e anche delle vittime. Il meteo ha concesso una breve tregua a quelle zone che nelle ultime settimane hanno pagato un prezzo carissimo, anche in termini di vite umane, come Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna. Ma è nel resto delle Regioni settentrionali, come Piemonte, Valle d’Aosta e parte della Lombardia, che nell’ultimo fine settimana le condizioni meteorologiche hanno causato danni ingentissimi. Ed è solo grazie alla straordinaria mobilitazione di vigili del fuoco e Protezione civile che non ci sono state conseguenze più gravi per il meteo estremo.

Tantissima paura e ingenti danni in tutto l’arco alpino nord-occidentale, dove precipitazioni assolutamente anomale, con picchi anche fino a 170 millimetri di pioggia nel giro di poche ore, hanno ingrossato i torrenti fino a farli esondare e dove si sono verificate diverse decine di frane. Interi centri abitati sono rimasti isolati e sono prontamente scattate le evacuazioni dei residenti, con diverse strade chiuse al transito a scopo precauzionale e per consentire tutte le operazioni di soccorso e messa in sicurezza. Il caso più emblematico è quello di Cogne, in Valle d’Aosta, dove la tempestività di chiusure ed evacuazioni, secondo il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, è stata decisiva per evitare vittime. Per consentire l’evacuazione di residenti e turisti, tuttavia, con ogni via d’accesso resa impraticabile, è stato inevitabile l’utilizzo di elicotteri.

La tragedia solo sfiorata nel Nord Italia si è invece purtroppo verificata oltre i confini con la Francia e la Svizzera. Una vera e propria tempesta si è abbattuta sul versante meridionale transalpino e nella Regione dell’Aube la caduta di un albero ha ucciso tre persone. Almeno tre vittime e un disperso, invece, nel Canton Ticino, dove oltre a frane ed esondazioni, si è verificato anche il crollo di un ponte in Valmaggia che ha isolato interi centri.

La situazione, in Italia come nei Paesi limitrofi, resta di grave emergenza. Il peggio sembra essere passato, ma c’è grande apprensione perché nelle prossime ore il fronte del maltempo tornerà a colpire le Regioni di Nord-Est, già flagellate negli scorsi giorni e settimane. Tra Piemonte e Valle d’Aosta, tuttavia, occorre liberare case e strade dal fango e ripristinare la viabilità con le diverse decine di centri rimasti completamente isolati sotto ogni aspetto. C’è poi da assicurare nuovi alloggi alle centinaia di sfollati costretti a lasciare le loro case in poche ore: non tutti, finora, sono riusciti a trovare una soluzione sicura. Se l’arco alpino è stato letteralmente devastato dal meteo estremo, nelle pianure piemontesi non è andata meglio, con violente grandinate che ancora una volta hanno devastato i raccolti. Ed è così che la conta dei danni causati dall’emergenza climatica continua a salire, in un’Italia ormai sempre più spaccata in due.

Al Nord, infatti, dopo un autunno e un inverno poco piovosi, la primavera e questo inizio di estate si sono rivelati assolutamente anomali per la quantità di precipitazioni e per le temperature ben al di sotto della media. Tutto il contrario di quanto sta accadendo al Centro e soprattutto al Sud, dove la siccità continua a non concedere tregua soprattutto in Sicilia e dove le temperature, nello scorso weekend, hanno raggiunto e in alcuni casi abbondantemente superato i 35°C.