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Meta utilizzerà una tecnica innovativa per sfruttare l’energia geotermica per i propri data center

Meta utilizzerà una tecnica innovativa per sfruttare l'energia geotermica per i propri data center

L’azienda di Facebook e Instagram ha scommesso su tecnologie avanzate per sfruttare il calore della Terra, offrendo soluzioni sostenibili e costanti per alimentare i settori più energivori. Ecco in cosa consiste la geotermia di Mark Zuckerberg

Meta, l’azienda di Mark Zuckerberg che produce Facebook e Instagram, ha appena annunciato un ambizioso progetto che prevede l’utilizzo di una fonte energetica pulita e tecnologicamente avanzata per dare energia ai data centre “monstre” che fanno funzionare le app di Meta sui nostri cellulari.

La tecnologia in questione è la geotermia. Meta ha infatti firmato un accordo con Sage Geosystems, una startup specializzata in tecnologie avanzate per l’energia pulita, che mira a costruire un impianto geotermico da 150 megawatt, capace di soddisfare il fabbisogno energetico di circa 70mila appartamenti, un vero salto di qualità per le rinnovabili.

Per dare un’idea dell’impatto, un data center di Meta può consumare tra i 15mila e i 900mila megawattora all’anno, quindi questa nuova fonte potrebbe ridurre significativamente il consumo di energia da fonti fossili.

Sebbene di geotermia si parli da parecchio tempo, la tecnica proposta da Sage Geosystems è particolarmente innovativa. 

Ma cos’è esattamente la geotermia? E qual è la novità introdotta da Sage Geosystems e Meta? Andiamo con ordine!

Che cos’è la geotermia e in cosa consiste la novità di Meta?

La geotermia è una forma di energia rinnovabile che sfrutta il calore naturale della Terra. Questo calore è presente nel sottosuolo, dove le temperature aumentano mano a mano che si scende in profondità. In alcuni casi, come nei campi geotermici, il calore può arrivare in superficie sotto forma di vapore o acqua calda attraverso geyser, sorgenti termali o fumarole.

Esistono due modalità principali per sfruttare l’energia geotermica:

  1. Impianti tradizionali, che utilizzano vapore o acqua calda presenti naturalmente nel sottosuolo per alimentare turbine che generano elettricità.
  2. Sistemi geotermici avanzati (Enhanced Geothermal Systems, EGS), una tecnologia innovativa che permette di sfruttare il calore anche in zone dove non ci sono riserve naturali di acqua calda o vapore. Qui entra in gioco il progetto di Meta e Sage Geosystems.

La particolarità del progetto di Meta e Sage Geosystems è l’utilizzo di tecniche innovative, simili a quelle del fracking, ma con l’obiettivo di produrre energia pulita.

Il fracking è una tecnica ben nota nell’industria dei combustibili fossili, che prevede l’iniezione di liquidi ad alta pressione per fratturare le rocce e liberare idrocarburi come gas e petrolio. Sage Geosystems ha adattato questa tecnologia per l’energia geotermica, puntando non all’estrazione di combustibili, ma alla produzione di calore.

Nello specifico, il progetto prevede la trivellazione a grandi profondità e l’iniezione di acqua nel sottosuolo. Qui l’acqua, riscaldata dal calore della Terra, viene pompata in superficie e utilizzata per generare elettricità 24 ore su 24 grazie a una turbina. Questa caratteristica rende la geotermia particolarmente interessante: è una fonte di energia costante, a differenza del solare o dell’eolico che dipendono dalle condizioni atmosferiche.