Due cortei, di cui uno composto da black bloc, hanno tentato di occupare il porto a La Rochelle. Le forze dell’ordine sono però intervenute per impedirlo: diversi i feriti.
Una settimana ad altissima tensione, culminata con duri scontri nel weekend, quella segnata dalle proteste in Francia contro i megabacini. Un progetto del governo transalpino, che vorrebbe realizzarne un centinaio, e che secondo i manifestanti, favorirebbe l’agrobusiness perché questi giganteschi invasi preleverebbero l’acqua direttamente dalle falde a discapito dei cittadini e delle imprese agricole più piccole. Il tutto, mentre anche in Francia dilaga la siccità.
Diverse le proteste, a cui hanno partecipato movimenti ecologisti e antagonisti, comitati di difesa dell’acqua, contadini e semplici cittadini. Quelle più vivaci si sono tenute a La Rochelle, dove due cortei, di cui uno composto da black bloc, hanno tentato di occupare il porto commerciale. Inevitabili gli scontri con le forze dell’ordine, che hanno iniziato a reprimere ogni protesta. La Gendarmerie, tra l’altro, per disperdere i manifestanti, non ha solo effettuato cariche, ma ha anche iniziato a sparare fumogeni e gas lacrimogeni, causando un incendio in un’area verde lungo il percorso dei cortei.
Ancora incerti i dati relativi a un week-end caldissimo in tutti i sensi. Diversi i feriti, alcuni anche gravi, tra i manifestanti, che in tutto sarebbero stati 10mila, la metà secondo fonti di polizia, ma arrivati da vari Paesi europei, Italia compresa. La Francia, nonostante una situazione politica instabile, intende andare avanti con il progetto per garantire alle aziende agricole più grandi un accesso continuo all’acqua. La Commissione europea, che comunque sostiene il progetto, ha raccomandato il governo francese di evitare estrazioni eccessive dalle falde acquifere.