Mar Mediterraneo, Roma è la città che lo inquina di più con la plastica

Secondo un report del WWF, nella Top10 delle città più inquinanti ben 5 sono italiane

Nella classifica del WWF sulle città del bacino del Mediterraneo che maggiormente inquinano con la plastica il Mare nostrum, il primo posto spetta a Roma.

La Capitale italiana, infatti, sarebbe la città più inquinante in termini di plastica per il Mar Mediterraneo. Ma non è la sola città italiana a comparire nella classifica. Solo nella top10 ci sono altre quattro città del Bel Paese: Milano, Torino, Palermo e Genova.

Non serve, dunque, essere una città costiera per inquinare il mare. I rifiuti in plastica prodotti nelle città lontane dalla costa trovano comunque il modo per arrivare nel mare e inquinarlo.

Complessivamente – fa sapere il WWF nel suo report intitolato Inquinamento da plastica negli oceani. Impatti su specie, biodiversità ed ecosistemi mariniogni anno finiscono nel Mediterraneo 229mila tonnellate di plastiche: è come se ogni giorno 500 container scaricassero in acqua il proprio contenuto. Più della metà di questa plastica proviene da soli 3 Paesi: il 32% dall’Egitto, il 15% dall’Italia e 10% alla Turchia.

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WWF: “Le Nazioni Unite adottino un trattato globale vincolante”

Il report del WWF è stato pubblicato in vista della prossima Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente che si terrà tra il 28 febbraio e il 2 marzo prossimi.

L’appello del WWF ai leader mondiali è quello di adottare un trattato globale legalmente vincolante che impedisca di sversare in maniera diretta o indiretta la plastica nei mari.

Anche se la dispersione globale di plastica in natura fosse eliminata oggi stesso, avverte il WWF, esiste una “coda lunga” di microplastiche: la loro concentrazione nel 2050 sarebbe comunque doppia rispetto a quella attuale.

I tempi di disgregazione della plastica nel mare, infatti, sono particolarmente lunghi. Ne è dimostrazione il ritrovamento nel golfo di Napoli di un sacchetto di patatine completamente integro con data di scadenza novembre 1983.

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Le particelle di plastica più piccole, quando ingerite, possono attraversare i tessuti raggiungendo anche il cervello degli animali marini causando fenomeni di neurotossicità.

Il WWF ricorda che almeno 116 specie animali che vivono nel Mediterraneo hanno ingerito plastica:

  • il 59% sono pesci ossei, molti dei quali finiscono sulle nostre tavole, come sardine, triglie, orate, merluzzi, acciughe, tonni
  • il restante 41% è costituito da altri animali marini come mammiferi, crostacei, molluschi, meduse, tartarughe e uccelli.

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