Le escursioni nella natura attraggono un numero sempre maggiore di appassionati, ma per farlo in sicurezza occorre conoscere le giuste regole di condotta e l’effetto delle diverse condizioni atmosferiche sull’organismo.
La montagna attrae un numero sempre maggiore di appassionati, e con l’estate si moltiplica il numero di escursionisti che scelgono attività immersi nella natura. Ci sono però aspetti da considerare, anche per chi viaggia all’estero o in luoghi remoti, che riguardano la salute. Occorre conoscere le giuste regole di condotta, ma anche come le diverse condizioni atmosferiche siano in grado di alterare gli equilibri del nostro organismo. Anche per questo, presso il Montura Store di Roma, si è tenuto un incontro tra gli appassionati e il dottor Stefano Trinchi, esperto escursionista, medico e membro del direttivo della Società Italiana di Medicina di montagna (SIMeM).
“La medicina di montagna di tutti gli aspetti medici della frequentazione della montagna. Quindi anche patologie legate all’alta quota, l’ipotermia, le problematiche di soggetti cardiopatici, ipertesi o con patologie neurologiche che si approcciano alle escursioni o alle attività sportive in montagna” – ha spiegato il dottor Stefano Trinchi – “La medicina di montagna dà una risposta e detta delle linee guida per questo tipo di problemi, oltre a tutti gli aspetti che riguardano la montagna“.
A rendere ulteriormente insidiose le attività in montagna, che quindi richiedono un’attenzione sempre maggiore, negli ultimi anni ha contribuito anche il cambiamento climatico. “Specie dopo il Covid, è aumentata notevolmente la frequentazione della montagna, è diventata una vera e propria valvola di sfogo. È aumentato il numero delle persone che approcciano alla montagna, con più o meno consapevolezza” – ha aggiunto il dottor Trinchi – “Oggi vediamo cambiamenti repentini del clima, ad esempio inverni asciutti ed estati particolarmente fredde o umide, con perturbazioni improvvise che spesso mettono in difficoltà gli escursionisti. C’è poi il problema dello scioglimento dei ghiacciai, per cui si stanno trasformando le vie di salita alle principali montagne: ci sono le guide alpine della Valle d’Aosta che hanno dovuto rivedere i loro programmi per adattarsi ai cambiamenti della montagna“.
“La montagna rappresenta un ambiente più rischioso di un ambiente controllato o un ambiente cittadino, quindi è bene che la gente che la frequenta abbia consapevolezza dei rischi e che sia ben preparata, sia dal punto di vista tecnico che fisico” – ha concluso il dottor Stefano Trinchi – “Occorre essere preparati tecnicamente, anche per quanto riguarda l’attrezzatura e i materiali, ma anche fisicamente, con un buon allenamento e un buon approccio, per essere più performanti e per ridurre i rischi in ambiente“.