Meatly, ecco l’azienda che produce carne coltivata per animali domestici

Grande successo per la startup Meatly dopo la vendita dei primi bocconcini a base di carne coltivata per animali domestici. 

“We make real meat without animals”, cioè, “Noi produciamo vera carne senza animali“. Questo lo slogan della startup Meatly basata a Londra, nel Regno Unito, in prima linea per realizzare alimenti senza la macellazione del bestiame detenuto negli allevamenti intensivi. I rappresentanti politici più scettici, però, possono tirare un sospiro di sollievo. Già, perché i destinatari del controverso cibo non sono le persone, bensì gli animali domestici.

A partire dal 7 febbraio 2025, lungo le corsie di alcuni negozi specializzati in pet-food, i proprietari di cani e gatti possono acquistare i bocconcini cruelty-free. Ingrediente principale è il pollo coltivato in laboratorio a partire da un unico prelievo di cellule di uova di gallina. Esclusi antibiotici e organismi geneticamente modificati (OGM), almeno a detta dell’azienda autorizzata alla produzione degli alimenti dopo l’ok della Food Standards Agency (FSA), del Department for Environment & Food Affairs (DEFRA) e dell’Animal and Plant Health Agency (APHA), a luglio 2024. 3,49 sterline, cioè 4,19 euro, il costo di una confezione da 50 grammi di bocconcini a base di carne coltivata per i pasti di Fido e Micio.

Meatly, il CEO Owen Ensor: “Sembrava un sogno irrealizzabile” 

Siamo incredibilmente entusiasti di introdurre la carne coltivata nei pasti degli animali domestici. Soltanto due anni fa tutto ciò sembrava un sogno. Oggi, invece, si decolla. Un enorme passo avanti verso un mercato significativo per una carne sana, sostenibile e rispettosa del pianeta Terra. Siamo orgogliosi di lavorare al fianco di “Pets at Home” e di “THE PACK” per un’impresa epocale“, commenta il CEO di Meatly, Owen Ensor.

Non solo Meatly, ecco lo “Speciale Teleambiente” sulla carne coltivata 

Bistecche senza maiali morti, bastoncini senza merluzzi pescati e uova senza galline. Il cibo creato in laboratorio potrebbe arrivare sulle nostre tavole. E così, tra chi non ne vuole sentire nemmeno parlare e chi non vede l’ora di provarlo, l’opinione pubblica è spaccata in due. Di certo, in Israele, alcune aziende concentrate nella cosiddetta Food Tech Valley lavorano giorno e notte per realizzare alimenti in provetta. Ma come si produce la carne coltivata? Questo alimento arriverà in Italia nonostante alcune resistenze della politica? Perché, oggi più che mai, è necessaria una transizione alimentare verso cibi vegetali? Tutte le risposte nello “Speciale Teleambiente” dedicato alla carne coltivata.