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Mauritius, trovati 18 delfini morti dopo la fuoriuscita di petrolio dalla nave MV Wakashio

Sono almeno 18 i delfini morti a un mese dalla fuoriuscita di petrolio dalla nave MV Wakashio, al largo delle isole Mauritius. Il governo dice che non si può collegare il naufragio agli spiaggiamenti di cetacei, ma popolazione e ambientalisti incolpano la marea nera.

La petroliera giapponese MV Wakashio lo scorso 25 luglio si era incagliata su una barriera corallina al largo delle Mauritius. La nave si è successivamente spezzata in due tronconi aumentando i timori di una catastrofe ecologica. Dopo pesci morti e uccelli marini coperti di petrolio, sono stati trovati 18 delfini morti lungo le coste di Mauritius, un mese dopo il naufragio della nave giapponese. 

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La vista dei delfini morti ha causato molta rabbia tra i residenti: ”Svegliarsi questa mattina per vedere così tanti delfini morti sulla nostra riva del mare è peggio di un incubo. Quel luogo era come una casa per i delfini”. Ma il governo dice che non si può collegare il naufragio agli spiaggiamenti di cetacei, ma popolazione e ambientalisti incolpano la marea nera. 

Greenpeace, non convinta dalle autopsie effettuate, chiede una maggiore trasparenza da parte del Governo locale, nonché domanda che la tragedia sia adeguatamente investigata, così da poter risalire e punire tutti i responsabili.

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Secondo l’ONG francese Globice Réunion, che assiste il governo di Mauritius nelle operazioni di bonifica,  “dalle prime immagini e video trasmessi, si tratterebbe principalmente di delfini di Elettra (Peponocephala electra), specie che vive generalmente in grandi gruppi al largo delle coste”. E’ comunque raro  trovare così tanti delfini morti contemporaneamente a Mauritius: l’ultimo caso sono due esemplari trovati spiaggiati nel maggio 2019.

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Durante un incontro con la stampa all’Albion Fisheries Research Centre il ministro della pesca mauriziano, Sudheer Maudhoo, ha riferito che nella prima autopsia su due cetacei finora non è stata rilevata alcuna traccia di petrolio. Anche Yann von Armin, della Mauritius Scuba Diving Association (MSDA) evidenzia che “non abbiamo visto tracce sulla pelle, né sulla bocca, né a livello del ventre”. Diversa la posizione di Vassen Kauppaymuthoo, ripreso da BBC News, ha detto che “i delfini odoravano di carburante. A mio parere, questa situazione continuerà a peggiorare con il passare del tempo“. 

Foto copertina Globice ReunionNitin Jeeha