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Mario Tozzi: “Zuppa sulla Gioconda? Motivi condivisibili. A differenza delle proteste dei trattori”

Il geologo Mario Tozzi su La Stampa ha “assolto” le attiviste che hanno versato zuppa sul vetro protettivo della Monna Lisa e ha attaccato la “protesta dei trattori”

La zuppa sul vetro della Gioconda al Louvre di Parigi? Un atto simbolico che non ha fatto alcun danno. A dirlo, sulle colonne de La Stampa, è stato Mario Tozzi, geologo, naturalista e divulgatore scientifico che ha “assolto” gli attivisti climatici.

Ieri, due attiviste di Riposte Alimentaire avevano lanciato sul vetro protettivo della Monna Lisa di Leonardo della zuppa. Il motivo? La volontà di promuovere “il diritto a un’alimentazione sana e sostenibile”. 

Si tratta dell’ennesimo atto di questo tipo. Un metodo di protesta scelto da associazioni come Ultima Generazione e che pur essendo di altissimo impatto non pregiudica le opere prese di mira.

Per questo Mario Tozzi nel suo intervento su La Stampa si chiede “perché ci importa così tanto di opere dell’ingegno umano, che certo non smetterà di dispensarci capolavori, e nulla ci interessa delle opere della natura che, quelle sì, sono irripetibili?”. 

Tozzi: “Condivido le motivazioni di chi imbratta i vetri dei quadri”

Tozzi spiega che si tende a non guardare il fine delle azioni degli attivisti climatici ma soffermarsi esclusivamente sulle azioni stesse. Ma, spiega ancora, seppur non si condividono i metodi di questi attivisti non si possono non condividere i fini. 

“Soprattutto – aggiunge – se li mettiamo in relazione ad altre forme di protesta, i cui fini qualche dubbio lo destano”. Il riferimento alle proteste dei trattori che hanno il fine di “proteggere i privilegi di uno dei settori più protetti e sovvenzionati al mondo. E quasi tutti sono contrari alla transizione ecologica e alla protezione della natura”. 

E poi ancora: “Si addita come un nemico la carne coltivata che consentirebbe di mitigare gli impatti ambientali nella produzione di cibo, per non dire dell’azzeramento del problema etico del macellare altri viventi”.