Intervenendo a ECO, il festival della Mobilità sostenibile e delle città intelligenti, il divulgatore scientifico Mario Tozzi ha parlato dell’arretratezza del nostro Paese nella transizione green nell’ambito della mobilità.
L’Italia è molto indietro sul fronte della mobilità sostenibile rispetto al resto d’Europa. È quanto ha detto il celebre geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi intervenendo a ECO, il festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti che si è tenuto a Roma il 17 e il 18 settembre.
Durante la settimana europea della mobilità, dunque, nella cornice dell’Acquario romano, si è disegnato il quadro della transizione verde nell’ambito della mobilità nel nostro Paese.
“Il network dei mezzi pubblici urbani da noi non è paragonabile a quello di altri paesi come la Francia, in parte la Germania, l’Inghilterra o la Spagna”, ha spiegato Tozzi.
“L’esempio più eclatante è quello di Roma, che non ha una rete metropolitana degna di questo nome, per vari motivi di varia natura. C’è anche un problema dell’educazione stradale, o meglio, dell’educazione alla mobilità. Siamo quelli che hanno più autovetture in tutta Europa, tutte molto vecchie, e nessuno la molla. Da noi è raro vedere l’uomo politico, l’uomo di spettacolo, l’attore, l’artista che prende il mezzo pubblico. Molto difficile. In altri paesi questa è la regola, anche oltreoceano, negli Stati Uniti, nei film, li vediamo sempre”, dice Tozzi.
“E poi c’è uno scarso rispetto per le forme di mobilità che non siano l’autovettura. Cioè la bicicletta non viene rispettata, non viene ritenuto un utente della strada, il ciclista, quindi viene messa a rischio la sua incolumità”, conclude.