In Umbria, scintille in consiglio regionale tra maggioranza e opposizione per la manovra finanziaria che, secondo il governo regionale guidato da Stefania Proietti, alzando alcune tasse, scongiurerebbe il rischio di commissariamento dell’ente. “L’addizionale IRPEF – ha detto il consigliere di opposizione, Enrico Melasecche – colpisce le famiglie monoreddito, quelle che sono sulla soglia della povertà. Questo è vergognoso e non se ne rendono conto”.
Grande fermento tra i banchi del consiglio regionale dell’ Umbria, tra maggioranza e opposizione, per la proposta di manovra cosiddetta ‘salva Umbria’
“Abbiamo sul tavolo una proposta di manovra ‘salva Umbria’ per scongiurare il salasso che ci sarebbe invece con l’alternativa del commissariamento. L’opposizione vuole guardare al dito e non alla luna, che è di un disavanzo record e conclamato di 243 milioni di euro”.
Queste le parole della presidente della regione Umbria, Stefania Proietti nel corso di una conferenza stampa tenuta per illustrare la situazione finanziaria e i dati del bilancio dell’ente
“Con la parte di gestione sanitaria accentrata riusciamo a coprire per 153 milioni di euro – ha spiegato la presidente Proietti – rimane però un disavanzo di 90 milioni che non si riesce a compensare e di cui ci chiede conto il governo”.
“Se non facciamo la manovra entro il 15 aprile – ha ricordato ancora la presidente della Regione – scatterà quella dello Stato dove pagheranno le fasce più deboli, con 45 milioni prelevati nella fascia di reddito 0-28mila. Si andrà così al salasso del commissariamento dove a pagare meno sarebbe chi ha tanto. Con la nostra proposta di manovra c’è progressivita ed equità invece e fino a 15 mila euro non si paga nulla”.
Ai microfoni di Teleambiente è intervenuto l’assessore regionale all’ambiente Thomas De Luca
“La cosa veramente allucinante- ha detto Thomas De Luca- è che in questo momento chi sta cercando di fare una manovra d’emergenza per portare la nave all’interno di un porto sicuro venga fatto passare per quello che ha portato la nave in tempesta”.
“Oggi noi – ha aggiunto De Luca– con una ristrettezza di tempi assoluta perché abbiamo solo pochissime settimane per poter presentare al MEF una proposta di copertura, stiamo facendo in modo e in maniera e stiamo lavorando notte e giorno, per poter trovare delle soluzioni. Questo è stato un documento che noi abbiamo approvato per metterlo sul tavolo del MEF, ma stiamo lavorando per poterlo modificare prima dell’approvazione del consiglio e quindi poter ridurre questa pressione fiscale”.
“Pressione fiscale- ha sottolineato De Luca- che ha una sola origine, ovvero la
voraggine che è stata lasciata dalla destra al governo di questa regione nella gestione della sanità”.
“È imbarazzante – ha continuato Thomas De Luca- che oggi si chieda a noi di fare, in quindici giorni quello che non hanno fatto in quindici anni, ovvero di fare un piano sanitario. Il piano sanitario lo faremo, stiamo partendo da subito, interverremo nella risoluzione delle cause strutturali che, badate bene, non possono essere chiudiamo gli ospedali, non facciamo l’ospedale di Narni- Amelia o non facciamo l’ospedale di Terni”.
“Non accetto questa cosa- ha proseguito l’assessore De Luca- io non accetto che a pagare le inefficienze e i danni della scorsa legislatura siano i cittadini.
L’impatto su una famiglia di una mancanza dei servizi sanitari è anche molto più alto dell’innalzamento delle tasse”.
Alle dichiarazioni di De Luca sono seguite quelle del consigliere di opposizione, Enrico Melasecche
“Una manovra assurda – ha esordito Enrico Melasecche. Uno dei grossi problemi che abbiamo avuto in questi anni sono state le 20 condanne penali in primo grado a carico di 3 politici e di 17 direttori che hanno gestito la sanità negli anni loro”.
Rischio commissariamento
“La legge – ha precisato Enrico Melasecche– prevede una procedura particolare ancora non hanno parlato con il MEF. Con il ministero dell’economia e finanze è previsto un incontro ad aprile in quel caso denunciano se sono o 40 milioni come risulta a noi, o 90 milioni come risulta a loro”.
“Devono mettere per iscritto al MEF cosa intendono fare – ha ribadito Enrico Melasecche- quindi quali riforme intendono fare. Non è che possono pensare che il governo stampi le banconote la notte. Devono spiegare cosa intendono fare e dovranno spiegare ai sindacati visto che hanno fatto una campagna elettorale dicendo concertazione e concertazione, non hanno concertato proprio niente perché loro prima hanno deciso e adesso stanno cominciando a confrontarsi”.
“Da quello che sappiamo noi – ha riferito ancora Enrico Melasecche– c’è una levata di scudi totale da parte di tutti i sindacati e da parte di tutte le associazioni di categorie. La cosa gravissima è che l’aumento del bollo colpisce tutti, anche una famiglia che vive con poco. Anche un pensionato che vive con il minimo, con 500 euro, deve pagare il 10% in più per il bollo della sua panda”.
“L’addizionale IRPEF – ha rimarcato in conclusione Enrico Melasecche – colpisce le famiglie monoreddito che hanno un reddito di 1600 euro al mese, che devono pagare a fine anno sui 250 euro, quindi le famiglie che sono sulla soglia della povertà. Questo è vergognoso e non se ne rendono conto”.
Nei giorni scorsi i consiglieri regionali di centrodestra hanno passato una notte presso la sede dell’assemblea legislativa dell’Umbria. Le forze di minoranza hanno occupato l’aula di Palazzo Cesaroni per protestare contro la poca trasparenza, a loro dire, della giunta Proietti relativamente ai conti della sanità.