Se mangi la carne rossa ogni settimana aumenta il rischio di sviluppare l’Alzheimer? L’Associazione statunitense dei malati di Alzheimer ha presentato uno studio basato sull’analisi della dieta di 130mila persone, seguite per più di 40 anni, che mostra un’associazione tra i due fenomeni.
Come riportato dal Salvagente, tra le persone solite consumare carne rossa lavorata: due porzioni di pancetta, salsicce e salami ogni settimana, la probabilità di ammalarsi aumentava del 14%. 11Mila casi dimostrano che tale dieta è legata all’aumento della probabilità di sviluppare un declino cognitivo e che il passaggio a una dieta che sostituisce la carne con alimenti come noci, fagioli o tofu è legata a una diminuzione del rischio fino al 23%.
Non è dimostrato il rapporto di causa-effetto
Lo studio però non dimostra una relazione di causa ed effetto tra i due fenomeni. È possibile che le persone che consumano meno carne rossa siano anche più attente alla dieta e alla salute rispetto a chi è solito consumarne molta, da qui la maggiore incidenza di Alzheimer tra chi ne consuma in abbondanza. Per esempio chi segue una dieta con poca carne potrebbe anche fare più attività fisica e per questo ridurre il proprio rischio di demenza.
Alti livelli di PFAS e PFOS
Il consumo di carne rossa invece, è stato associato ad alti livelli di PFOS, una delle sostanze chimiche eterne più pericolose. Gli esperti hanno alzato il livello di cancerogenicità di questo gruppo di sostanze, in particolare del PFOA, classificato dall’IARC come “cancerogeno per l’uomo”. La carne, specialmente quella lavorata, era già stata individuata come possibile fonte di esposizione ai PFAS in uno studio dell’Università della California del Sud . I ricercatori hanno identificato molti alimenti tra cui tè, carne di maiale, carne lavorata, caramelle, bevande sportive, burro, patatine e acqua in bottiglia come fonti di esposizione ai PFAS.
Oltre a favorire l’aumento del livello di colesterolo, i PFAS sono interferenti endocrini e sono stati associati ad infertilità, cancro ai testicoli e aumentano il rischio di contrarre alcune forme di tumori femminili (ovaie, utero, seno, pelle).