
Lo scalo milanese potrebbe ospitare una delle prime hydrogen valley italiane, contribuendo alla decarbonizzazione del settore aeroportuale.
Una futura Valle dell’idrogeno nell’aeroporto di Malpensa. L’occasione dei fondi del Pnrr, insieme ai progetti nell’ambito di Horizon Europe, è propizia e un distretto dell’idrogeno potrebbe sorgere proprio nello scalo milanese. Un progetto che dovrebbe coinvolgere enti specializzati nel settore dell’idrogeno, SEA Aeroporti di Milano, la Confindustria di Varese e il Comune di Busto Arsizio.
Con la Valle dell’idrogeno a Malpensa, è possibile stimare per l’aeroporto una riduzione di 4.400 tonnellate di CO2 ogni anno. Il settore aeroportuale è uno dei più pesanti in termini di emissioni climalteranti, ma la sinergia con l’industria dell’idrogeno verde può favorire una vera decarbonizzazione e ridurre notevolmente l’impatto ambientale. A Malpensa, se tutto dovesse andare in porto, l’idrogeno verrebbe prodotto e anche consumato direttamente all’interno dell’aeroporto, diventando un progetto pionieristico che potrebbe essere seguito anche in altri scali italiani ed europei.
Il progetto di Malpensa, dal valore di circa 18 milioni di euro, dovrebbe portare alla realizzazione della Valle dell’idrogeno entro il 2027. In contemporanea, quindi, a quella che dovrebbe sorgere tra Roma e Fiumicino, e che dovrebbe consentire di produrre idrogeno a partire dalla degassificazione dei rifiuti. Una sorta di termovalorizzatore, ma molto più sostenibile dal punto di vista ambientale rispetto agli inceneritori tradizionali.