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A Roma resta l’emergenza rifiuti, Fiumicino sta uscendo da quella ambientale.

Malagrotta, riprende l’attività del Tmb1 dopo l’incendio di mercoledì scorso. A Roma, però, resta l’emergenza rifiuti, mentre Fiumicino nelle ultime ore ha visto migliorare la situazione della diossina. Intanto, la Procura studia l’eventualità dell’incendio doloso.

Malagrotta, a Roma emergenza rifiuti

I conferimenti al Tmb1 di Malagrotta, non interessato dall’incendio, sono ripresi nella tarda serata di ieri. L’obiettivo è di uscire dal picco dell’emergenza entro una settimana, anche se per risolvere il problema servirà molto più tempo. “La raccolta migliorerà subito, contiamo di assorbire tutto l’arretrato che si è accumulato in questi giorni difficili“, ha spiegato il sindaco, Roberto Gualtieri. Intanto, però, Stefano Marin, assessore all’Ambiente del I Municipio, ha chiesto a residenti e commercianti di “tenere in casa plastica, cartone e vetro perché in questo momento l’incendio al Tmb2 è un fattore di difficoltà ingestibile per Ama“.

Malagrotta, cala la diossina a Fiumicino

A Fiumicino, intanto, i livelli di diossina sono ancora superiori ai limiti indicati dall’Oms, ma in netto calo rispetto ai giorni scorsi. Lo conferma il campionamento effettuato da Arpa Lazio, aggiornato all’ultimo week-end: 0,4 contro lo 0,3 del limite indicato dal’Oms e contro lo spaventoso 0,9 dei giorni successivi all’incendio di Malagrotta.
L’allerta ambientale sembra quindi rientrata ed è per questo che, su indicazione dell’Asl Roma 3, il sindaco Esterino Montino ha annunciato che da domani riapriranno asili nido, scuole dell’infanzia e centri estivi. “In ottica prudenziale restano comunque il divieto di consumo di alimenti vegetali nell’area e il divieto di pascolo e razzolamento di animali da cortile. Tali indicazioni avranno validità fino ai prossimi dati e comunque per un periodo non superiore a 72 ore“, ha spiegato il primo cittadino di Fiumicino.

Malagrotta, la protesta dei residenti

Già sabato scorso, i comitati di quartiere della Valle Galeria hanno protestato davanti ai cancelli di Malagrotta. Oggi, poi, hanno partecipato ad un presidio in piazza del Campidoglio. I residenti chiedono di bloccare la realizzazione di nuovi impianti, come il biodigestore anaerobico che dovrebbe sorgere su via di Casal Selce. Roberto Gualtieri, però, tira dritto ed ha annunciato un piano sugli impianti entro luglio: “Questo ennesimo incidente rende ancora più evidente quello che diciamo da tempo: è indispensabile superare l’attuale situazione di insufficienza di impianti e sbocchi“.

Malagrotta, le indagini della Procura

Le fiamme a Malagrotta sono sotto controllo ma ci sono ancora braci accese sotto l’enorme cumulo di rifiuti. I vigili del fuoco sono ancora al lavoro, mentre la Procura sta indagando sull’incendio. Non prevale alcuna ipotesi al momento, dolosa o accidentale. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero alcuni video delle telecamere interne del capannone in cui si raccoglie il composto dai rifiuti già lavorati. Sarebbe proprio questo il punto di origine dell’incendio che poi si è propagato, distruggendo il Tmb2. Gli inquirenti considerano anche l’ipotesi del disastro ambientale. Non solo per l’aria, ma anche per il danno provocato dallo scolo dell’enorme quantità di acqua che i pompieri hanno gettato, continuando ancora a farlo, nelle opere di spegnimento.

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