Il 15 aprile (giorno della nascita di Leonardo Da Vinci, 15 aprile 1452) si celebra la seconda Giornata nazionale del Made in Italy istituita dal Ministero delle Imprese del Made in Italy MIMIT. Oltre 600 eventi celebreranno la giornata nei cinque continenti mirano a riconoscere al Made in Italy il ruolo sociale e il contributo allo sviluppo economico e culturale del Paese, anche in relazione al suo patrimonio identitario.
#GiornataNazionaleMadeinItaly2025
Il #15aprile celebriamo l’#OrgoglioItaliano.
⚪ Un tributo alle eccellenze, all’innovazione e all’ingegno di artigiani, imprenditori e lavoratori che contribuiscono ad affermare la nostra identità nel mondo.
Scopri tutti gli eventi— MIMIT (@mimit_gov) March 19, 2025
Il padiglione Italia dell’Expo 2025 di Osaka ospiterà una mostra dedicata ai brevetti italiani come simbolo della creatività e dell’eccellenza italiani oltre a una conferenza sui temi della creatività e del design.
Intanto i dati diffusi dall’Agenzia delle Dogane (Adm) e dei monopoli sono incoraggianti; nel 2024 sono stati bloccati 2.275.891 di prodotti per lo più provenienti dalla Cina, grazie alla collaborazione con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. “Il riconoscimento di una giornata dedicata alla tutela dell’eccellenza italiana – afferma l’Adm – rappresenta un passaggio di estrema importanza per l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, da sempre impegnata nella lotta alla contraffazione e alla tutela del Made in Italy attraverso il presidio dei porti e degli aeroporti nazionali, in cui costantemente i nostri funzionari sono dediti all’intercettazione e al sequestro di prodotti recanti false attestazioni volte a influenzare l’acquirente sensibile alla qualità percepita del prodotto che, inevitabilmente, ne orienta le scelte di acquisto.”
Coldiretti sottolinea come sia importante “tenere alta la guardia contro le frodi” ma anche arrivare all’imposizione dell’obbligo dell’etichetta d’origine su tutti gli alimenti in commercio per tutelare consumatori e agricoltori, proprio perché la maggioranza dei prodotti cinesi semilavorati che arrivano in Italia sono ortaggi e frutta.
L’associazione dei produttori agricoli calcola in 871 milioni di euro il valore della merce cinese importata dall’Italia. Tra questi un posto importante è ricoperto dal concentrato di pomodoro. Dopo gli ortaggi semilavorati importiamo dalla Cina il pesce, e al terzo posto le preparazioni a base di frutta. Il problema sollevato da Coldiretti è che spesso questi ingredienti finiscono per essere utilizzati in prodotti finiti spacciati per Made in Italy. I prodotti cinesi possono conservare tracce di antiparassitari vietati; “micotossine, inquinanti ambientali da acque o terreni contaminati, migrazione e rilascio di sostanze tossiche da macchinari o contenitori non a norma.” Un problema che sarebbe superato con l’imposizione dell’obbligo dell’etichetta d’origine.
Nel 2024, ricorda Coldiretti, sono scoppiati 52 allarmi alimentari legati a prodotti provenienti dalla Cina, “di cui molti di livello giudicato serio dal Rasff, il portale europeo per la sicurezza alimentare. Alcuni esempi sono la presenza di aflatossine oltre i limiti nelle noccioline, di norovirus nelle alghe congelate, di salmonella nel peperoncino.”
Lanciamo la nostra battaglia sulla trasparenza dell’origine in etichetta che è un diritto dei cittadini europei: parte la petizione per una proposta di legge europea di iniziativa popolare sulla trasparenza di quanto portiamo in tavola #nofakeinitaly #coldiretti #brennero24 pic.twitter.com/5QS447Ys1Y
— Coldiretti (@coldiretti) April 9, 2024
È ancora possibile firmare online la proposta di legge di iniziativa popolare europea lanciata da Coldiretti che ha come obiettivo quello di raggiungere un milione di firme “per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori.” Se l’obbligo d’origine in etichetta fosse applicato in tutti i Paesi dell’Unione, ribadisce Coldiretti, non ci sarebbero più in circolazione prodotti Made in Italy in realtà ottenuti a seguito di una minima lavorazione di prodotti semilavorati stranieri, è possibile firmare la petizione presso i mercati di Campagna Amica e online.