4 milioni di occupati e 730mila imprese agricole in Italia lavorano grazie al Made in Italy. Il settore del cibo gode di una filiera allargata che vale 620 miliardi, lo ricorda Coldiretti che celebra la Giornata nazionale del Made in Italy.
La Giornata nazionale del Made in Italy si celebra il 15 aprile anniversario della nascita di Leonardo da Vinci. Iniziative sono previste in Italia e in tutto il mondo.
Un terzo dei prodotti alimentari in vendita porta sull’etichetta un logo che richiama l’origine nazionale, un tricolore o la scritta prodotto in Italia o ancora “100% italiano”, oltre alle certificazioni di origine protetta. Proprio sulla crescente consapevolezza del valore del Made in Italy da parte dei consumatori punta Coldiretti per dare forza alla proposta di obbligo di origine in etichetta.
Nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione dell’associazione dei coltivatori nel 2024 in una manifestazione organizzata al confine del Brennero diecimila agricoltori della Coldiretti guidati dal presidente Ettore Prandini e dal segretario generale Vincenzo Gesmundo, “mostrarono cosa si cela spesso dietro a cibi venduti come nazionali, controllando assieme alle forze dell’ordine il contenuto di tir carichi di prodotti stranieri pronti a diventare tricolori grazie all’attuale norma del codice doganale sull’origine dei cibi che consente l’italianizzazione grazie ad ultime trasformazioni anche minime.” Veri e propri tarocchi made in Italy che causano un dano enorme ai produttori del vero Made in Italy, in termini di mancati introiti, e ai consumatori che mettono a tavola dei cibi che possono contenere dei residui di sostanze illegali e pericolose.
La proposta di legge di iniziativa popolare per rendere obbligatoria l’origine degli ingredienti su tutti gli alimenti in commercio nella Ue. Promossa da Coldiretti è al centro di “Tutto in etichetta”la serie podcast dedicata alla spesa degli italiani realizzata da Chora Media.
È ancora possibile firmare online la proposta di legge di iniziativa popolare europea lanciata da Coldiretti che ha come obiettivo quello di raggiungere un milione di firme “per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori.”
“Chiediamo che i cittadini consumatori europei abbiano accesso a informazioni trasparenti rispetto ai prodotti alimentari che acquistano e che siano altresì rispettate le loro aspettative in termini di elevati standard di qualità e sostenibilità- si legge nel testo di presentazione della legge– Chiediamo inoltre che siano esplicite e chiare le indicazioni dell’origine di provenienza per tutti i prodotti che entrano nel mercato comune, e che siano rispettati gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno a tutela della salute dei cittadini consumatori e del pianeta.”
Se l’obbligo d’origine in etichetta fosse applicato in tutti i Paesi dell’Unione, ribadisce Coldiretti, non ci sarebbero più in circolazione prodotti Made in Italy in realtà ottenuti a seguito di una minima lavorazione di prodotti semilavorati stranieri, è possibile firmare la petizione presso i mercati di Campagna Amica e online.