Home Roma Spin Time Labs, e luce fu. Il Cardinale Krajewski rompe i sigilli

Spin Time Labs, e luce fu. Il Cardinale Krajewski rompe i sigilli

Roma Spin Time. E’ tornata la luce, per mano dell’elemosiniere del Papa, il Cardinale Konrad Krajewski, a Spin Time Labs. Lo stabile occupato di Via di S. Croce in Gerusalemme era al buio dal 6 maggio al buio, per 300 mila euro di bollette non pagate. Padre Konrad avrebbe staccato personalmente i sigilli: “Gesto  disperato. C’erano oltre 400 persone senza corrente, con famiglie, bambini”. Salvini: “Paghi anche i 300 mila euro di bollette arretrate”. Intanto indetta assemblea pubblica per il 13 maggio alle 18:00.

E’ tornata la luce a Spin Time Labs. L’ha riportata padre Konrad  Krajewski,  cardinale ed elemosiniere di Papa Francesco, nella serata di sabato 11 maggio, alle 22:00.”Sono intervenuto personalmente, ieri sera – ha commentato il giorno dopo all’ Ansa – per riattaccare i contatori. E’ stato un gesto disperato. C’erano oltre 400 persone senza corrente, con famiglie, bambini, senza neanche la possibilità di far funzionare i frigoriferi”.

La corrente è stata riattivata attorno alle 22:00. Poi sarebbe iniziato un presidio di massa alla cabina elettrica interrata fino alle 3 di notte circa, per impedire alle forze dell’ordine, sopraggiunte in scorta alla società elettrica, arrivata sul posto, di accedere al contatore.

GESTO DISPERATO e CONSAPEVOLE
“Gesto disperato”, ma anche  “compiuto dal cardinale Krajewski nella piena consapevolezza delle possibili conseguenze d’ordine legale cui ora potrebbe andare incontro, nella convinzione che fosse necessario farlo per il bene di queste famiglie”, come fonti vicine all’Elemosineria Vaticana hanno riferito a “laRepubblica£.

“Non l’ho fatto perché sono ubriaco”, ha detto il cardinale, che come segno di assunzione di responsabilità avrebbe lasciato -riferiscono – il suo biglietto personale vicino  al contatore manomesso.

Roma, Spin Time Labs è al buio, corrente staccata. Indetta assemblea

LA CABINA INTERRATA
Il cardinale , secondo quanto riferito, si sarebbe calato personalmente nella cabina elettrica interrata, al fine di ripristinare la luce. Secondo quanto raccontato dal presidente di Spin Time, una vecchia esperienza lavorativa nel settore dell’energia elettrica gli avrebbe permesso di svolgere l’operazione senza difficoltà. Inoltre il gesto sarebbe stato compiuto nel rispetto dei termini che erano stati posti dalla Prefettura e dal Comune e non senza dialogo.

Paolo Perrini, presidente di Spin Time Labs ha raccontato:”Il cardinale, che già in passato è stato nostro ospite perché viene a prendersi cura di anziani, malati e bambini che vivono nella struttura, era arrivato nel pomeriggio di ieri, verso le 17:00, a bordo di un furgone carico di regali per i più piccoli. Alle 20:15 circa, il cardinale è tornato, ci ha spiegato che era competente di energia elettrica perché prima di prendere i voti, in Polonia, aveva lavorato nel settore, ha di nuovo chiamato le autorità cittadine per esplicitare il suo intento, poi si è calato nella buca dove c’è il nostro impianto di media tensione, ha attuato una serie di manovre, come si usa nel gergo tecnico, e la luce è tornata. Non so bene come abbia fatto, ma lo ha fatto”.

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ATTESI I TEMPI DELL’AMMINISTRAZIONE
“Sapeva che eravamo da tre giorni senza corrente – ha detto Paolo Perrini – Appena giunto ha chiamato al telefono in prefetture e al Comune di Roma chiedendo di riattivare, entro le 20, l’energia elettrica altrimenti lo avrebbe fatto lui stesso. E così è stato”.

Secondo quanto spiegato da suor Adriana Dominici, la consacrata che si occupa dei bambini che vivono a Spin Time, ha spiegato all’Agi, l’intervento dell’elemosiniere è avvenuto solo dopo aver atteso i tempi dell’amministrazione, che tramite la presidente del I Municipio di Roma, Sabrina Alfonsi, aveva promesso che la corrente sarebbe tornata entro 24 ore. Scaduto il termine, la religiosa si è rivolta al cardinale.

Suor Adriana ha sottolineato che l’elemosioniere del Papa ha una sua indipendenza, ma che la sua azione è presumibilmente avvenuta con il consenso di Papa Francesco, aggiungendo che “Per lui è naturale tutto questo, parliamo di umanità. Ha chiesto al Prefetto e al Comune di Roma di riallacciare la luce, qualora non fosse accaduto entro le ore 20 si sarebbe occupato lui di fare questa azione, a sua responsabilità”.

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IL 6 MAGGIO – CORRENTE STACCATA
La corrente elettrica era stata staccata il 6 maggio scorso. Tecnici della società Acea erano intervenuti per porre i sigilli, per conto della società bolognese Hera che è la fornitrice di energia dello stabile. L’atto avevo lasciato 45o persone di cui 98 minori, e poi anziani e malati che lì hanno la loro casa, senza energia.  Suor Adriana ha raccontato la concitazione del  momento, legata al fatto che si pensasse a uno sgombero: “È iniziato il caos, perché intanto pensavano fosse uno sgombero, quindi è andato in tilt tutto quanto. C’erano persone che erano attaccate a macchinari medici tramite elettricità, come gli aerosol per chi soffre di asma, e infatti ci sono state persone che hanno subito delle crisi asmatiche, una delle quali è stata salvata grazie alla presenza di Lucia Ercoli, la dottoressa di medicina solidale presso il Vaticano”.

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DEBITO DI 300 MILA EURO – IL COMMENTO DI SALVINI
Dal 12 ottobre 2013, gli occupanti avrebbero consumato energia per una spesa di 300 mila euro mai pagata.  Sprezzante il commento del vicepresidente del Consiglio e ministro delll’Interno, Matteo Salvini, che durante un comizio elettorale tenutosi a Bra (Cuneo) il giorno dopo ha commentato: “Conto che l’elemosiniere del Papa, intervenuto per riattaccare la corrente in un palazzo occupato di Roma, paghi anche i 300mila euro di bollette arretrate. Penso che voi tutti, facendo sacrifici le bollette le pagate – ha aggiunto – se qualcuno è in grado di pagare le bollette degli italiani in difficoltà siamo felici…”.

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La risposta a Salvini di suor Adriana: “Non mi aspetto queste risposte da un ministro degli Interni. Io mi aspetto un dialogo, io mi aspetto che lui venga a incontrare questa gente. Perché non si parla di oggetti, incontriamo le persone, ascoltiamo la loro storia, capiamo perché sono qui dentro. Mi pare proprio una mancanza di solidarietà e dovremmo forse davvero riscoprire la nostra umanità perché in questo modo creiamo solo rotture, disagi, muri”.

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Per “condividere quanto accaduto” Spin Time Labs ha annunciato sulla pagina Facebook un assemblea pubblica per il pomeriggio di oggi lunedì 13 maggio.