Potrebbe esserci una proteina, l’interferone-gamma, dietro al Long Covid.
Finora non si conosceva il perché alcune persone continuassero a subire i sintomi del Covid per mesi o addirittura per anni dopo l’infezione. In alcuni casi fame d’aria, perdita di gusto e olfatto, dolore al petto, palpitazioni, tosse persistente e miocarditi non scompariscono in poche settimane, come avviene per la maggioranza delle persone che contraggono il virus.
Si stima che nel mondo almeno 65 milioni di persone abbiano sperimentato il Long Covid. Finora si conoscevano solo alcuni fattori di rischio come l’obesità, il diabete, la mancanza di vaccinazione, l’età avanzata o essere donne. Adesso uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances punta il dito contro la proteina antivirale prodotta dal corpo durante l’infezione come causa della sindrome clinica.
Le persone infettate dal Coronavirus sviluppano interferone-gamma, la proteina è una naturale risposta del corpo alle infezioni, nei pazienti con Long Covid però la produzione di questa proteina non si arresta una volta sconfitta l’infezione, ma continua per un periodo che può durare anche 31 settimane.
Adesso gli scienziati ritengono possibile creare dei farmaci che contrastino la produzione abnorme della proteina per curare il Long Covid. Si tratta di una scoperta scientifica importante perché nuovi casi di Long Covid continuano ad essere diagnosticati in tutto il mondo e perché potrebbe essere utile in caso di nuova pandemia da coronavirus.