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Littizzetto: “Basta con questi orsi spelati nei tg…”. E no Luciana, proprio oggi ne dobbiamo parlare

In questi giorni si parla di coronavirus su tutti media e la comica Luciana Litizzetto ci ha tenuto a precisare che non è il caso di terminare i tg con “servizi per alleggerire”, come quello degli orsi e dello scioglimento dei ghiacciai. Ma ne dobbiamo parlare proprio in questi giorni? fra un paio di settimane è uguale, i ghiacciai si scioglieranno lo stesso”.  E no, cara Luciana, tra ‘un paio di settimane’ la situazione potrebbe essere peggiore di quella attuale.

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Mi piacerebbe non vedere più nei servizi finali dei tg, sai che adesso i tg parlano ovviamente sempre di contagi di coronavirus e poi ci sono i servizi finali per alleggerire, L’altro giorno (e mi è già capitato più volte) vedo: servizio finale per alleggerire, un bel servizio sull’orso bianco che si sta estinguendo per via dello scioglimento dei ghiacciai perenni. C’era questo orso tutto spelato, magro, triste, tutto storto, ma perché? Ma ne dobbiamo parlare proprio in questi giorni? fra un paio di settimane è uguale, i ghiacci si scioglieranno lo stesso. Lasciamo perdere. Magari parlatene fra un paio di settimane che saremo un po’ meno nella m****. In questi giorni vi prego lasciate perdere: l’orso che si estingue, le spiagge che spariscono, la moria delle lumache senza guscio e la plastica che soffoca le murene, grazie”.

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Queste parole sono state pronunciate da Luciana Litizzetto durante la messa in onda di “Che tempo che fa” del 08 marzo 2020 durante il suo tradizionale sketch all’interno della trasmissione Rai. Parole che potrebbero far ridere se la situazione degli orsi polari, delle spiagge, delle lumache senza guscio, del marine litter e di tutto il nostro pianeta non fosse davvero tragica. Ad un punto di non ritorno.

E no, cara Luciana, tra ‘un paio di settimane’ la situazione potrebbe essere peggiore di quella attuale. Di ambiente bisogna parlare, sempre e comunque. Anche se c’è un epidemia in corso. Perché superata l’epidemia, ci ritroveremo sempre in un mondo a pezzi, che non riesce a tenere il passo con le risorse che l’umanità consuma.

Perché non è pensabile ed accettabile, ma soprattutto è pericoloso, che nella penisola antartica ci siano 20°C.

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Perché non è tollerabile che entro il 2050 gli oceani potrebbero avere più plastica che pesci e che già oggi in mare ci siano circa 165 milioni di tonnellate di plastica e che questa stia uccidendo gran parte della nostra biodiversità marina.

Perché è preoccupante che una tempesta di cavallette, la peggiore degli ultimi 25 anni, stia mettendo in ginocchio l’intero paese africano dando vita ad una crisi umanitaria che potrebbe lasciare senza cibo circa 19 milioni di persone e che potrebbe avere conseguenze devastanti sull’intero ecosistema.

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E queste, cara Luciana, sono solo alcune delle grandi sfide che il nostro pianeta come tutti noi dobbiamo affrontare OGGI, non tra un paio di settimane. È vero, serve tenere alto il morale dei cittadini. Mantenere alto il morale può aiutare a guarire.

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Quest’epidemia di Coronavirus è un momento difficile che dobbiamo superare tutti insieme, ma dobbiamo farlo con cognizione di causa, sapendo che oltre al virus dobbiamo combattere per salvare la nostra madre terra che sta soffrendo.

Cognizione di causa che soprattutto chi lavora per il servizio pubblico dovrebbe avere. Si deve parlare di ambiente, sempre. L’ambiente è intorno a noi, siamo noi.

#iosonoambiente recitava lo scorso anno la Campagna sui comportamenti virtuosi a tutela della natura, organizzata dal Ministero dell’Ambiente.

Solo un paio di giorni fa il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, al termine del Forum sul Giornalismo Ambientale, promosso dal Ministero, Enea, Ispra e Federazione dei media ambientali, ha lanciato un “patto green per l’informazione ambientale, insieme a giornalisti, direttori ed editori”.

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“L’invito che faccio a tutti – ha detto Costa – è di costruire un percorso comune, fatto di idee e proposte concrete, per dare la massima visibilità ai temi ambientali, dai cambiamenti climatici all’inquinamento urbano, alla sostenibilità e quindi alle occasioni di lavoro green e alle soluzioni che l’economia verde e la scienza già ci mettono a disposizione. Propongo un vero e proprio patto, concreto, da mettere a punto e firmare in occasione del prossimo Festival del giornalismo ambientale che si svolgerà a giugno”.