In un faccia a faccia con Alessandro Di Battista, lo scrittore ha detto che “la glorificazione del nazismo in Ucraina è un dato di fatto” e che proviene anche dal governo del Paese
“Sul nazismo in Ucraina noi dobbiamo essere chiari: il nazismo oggi fa parte della propaganda di governo”. A dirlo è stato Nicolai Lilin, scrittore di origine russa, in una lunga chiacchierata con Alessandro Di Battista pubblicata sui loro canali social. “Non si tratta di falangi estremiste vicine” al governo, “sono integrate ufficialmente nell’esercito”, ha poi aggiunto Lilin.
Non è la prima volta che l’autore di Educazione Siberiana interviene pubblicamente accusando il governo e l’esercito ucraino di filo-nazismo. Questa volta Lilin lo fa spiegando che questo è uno dei motivi per cui non ci si avvicina alla pace in Ucraina.
“Lì abbiamo al potere un sistema politico che non vuole la pace“, ha detto l’autore. Ma è soprattutto a livello militare, dice Lilin, che la presenza neo-nazista è più evidente. “Il modo in cui i militari ucraini si vestono, gli stemmi che portano lo dimostrano“, dice Lilin. “I simboli utilizzati dai neo-nazisti in tutto il mondo sono ormai integrati ufficialmente all’interno della simbologia militare ucraina”.
Nicolai Lilin – così come lo stesso Alessandro Di Battista – si è detto contrario alla guerra e per la pace. Dunque una pace che deve essere negoziata con la Russia da parte dei Paesi occidentali e in primis gli Stati Uniti d’America. Nicolai Lilin ha poi esortato l’Europa a “darsi una svegliata” e al nuovo governo italiano guidato da Giorgia Meloni a fare sforzi per far prevalere la diplomazia.