“Stop pesticidi nel piatto”, l’edizione 2024 del dossier di Legambiente dimostra come il 41,3% di frutta e verdura in commercio nel nostro Paese presenti tracce di un pesticida, il 26,3% conteneva tracce di più fitofarmaci con rischi elevati per i consumatori e per i contadini che utilizzano le sostanze.
Tra i cibi più contaminati vi sono le pere, l’uva, la frutta esotica, gli agrumi e i peperoni. I valori scendono fino a scomparire virtualmente nei prodotti biologici, solo il 7% dei prodotti biologici testati conteneva tracce di pesticidi dovute a contaminazione accidentale.
Se da olio extravergine di oliva e vino arrivano dei segnali incoraggianti Il dossier presenta un quadro preoccupante per quanto riguarda il numero di sequestri di fitofarmaci illegali in Europa, oltre duemila tonnellate nel 2024.
Legambiente chiede che si riparta dall’approvazione di un Piano di azione nazionale per l’suo sostenibile dei fitofarmaci e dalla legge sulle agromafie.
Angelo Gentili, responsabile Agricoltura di Legambiente, ha dichiarato: “Una delle risposte all’allarme relativo all’uso dei fitofarmaci e alla necessità di ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura è sicuramente l’agricoltura biologica, che rappresenta un modello virtuoso di transizione ecologica per le filiere produttive. Basti pensare che i residui nei prodotti biologici sono pochissimi (7% dei campioni analizzati) e dovuti presumibilmente alla contaminazione accidentale. L’Italia continua a essere un leader europeo con 2,5 milioni di ettari coltivati a biologico, pari al 19,8% della Superficie Agricola Utilizzata (SAU). Tuttavia, per incentivare una crescita maggiore di questo settore e colmare il divario tra domanda e offerta, è fondamentale introdurre strumenti che facilitino i consumatori (bonus per le categorie più fragili, mense bio in ospedali, scuole e università) e riducano i costi per i produttori, a partire dalla certificazione, favorendo l’accesso a pratiche agricole sostenibili. Oltre a questo, l’altra proposta cruciale riguarda l’approvazione di una legge contro le agromafie, che costituiscono una minaccia diretta alla legalità e alla sicurezza delle filiere agroalimentari, alimentando fenomeni come l’utilizzo di pesticidi illegali, il caporalato e i reati ambientali. La protezione del lavoro agricolo e la tutela dell’ambiente devono essere una priorità per costruire un futuro più sano, sostenibile e giusto.”