Un grande esempio del connubio tra economia circolare e solidarietà approda anche a Roma: ecco di cosa si tratta.
Il progetto Utile sbarca anche nella Capitale e porta all’accordo tra Caritas Roma e Dismeco, azienda bolognese leader nel trattamento e nello smaltimento di rifuti tecnologici. Quindici lavatrici provenienti dalle stazioni ecologiche o ritirate dalla Grande distribuzione organizzata, rimesse perfettamente a nuovo, sono state donate dall’azienda per essere consegnate, tramite vari enti no profit, a persone e famiglie in difficoltà sociale ed economica.
Le prime quindici lavatrici consegnate, tutte di grande livello e ad alte prestazioni, potevano essere distrutte o smaltite in modo indifferenziato, ma è bastato utilizzare alcuni pezzi di ricambio per farle tornare perfettamente funzionanti. Un grande esempio di economia circolare e solidarietà, di cui c’è sempre più bisogno.
“La nostra azienda, per vocazione e per business, recupera materie prime e la nostra sfida era iniziare un percorso innovativo che prevedesse anche la possibilità di recuperare dalle stazioni ecologiche degli elettrodomestici che potessero, con un minimo di intervento, essere poi donati a persone in difficoltà economica o sociale. In questo modo si unisce l’aspetto ambientale a quello solidaristico e questo progetto, assolutamente innovativo in Europa, si è dimostrato valido” – ha spiegato Claudio Tedeschi, amministratore delegato di Dismeco srl – “Dal 7 al 10% delle lavatrici che abbiamo recuperato dalle stazioni ecologiche poteva essere riparato senza troppi sforzi, negli ultimi quattro mesi abbiamo già donato 400 lavatrici alla Caritas e ad altri enti del terzo settore. Volevamo dimostrare che è possibile coniugare recupero ambientale, riduzione dei rifiuti e solidarietà. Dopo aver già sostenuto la Caritas di Firenze, ora siamo anche a Roma perché crediamo fortemente che si possa attivare una filiera innovativa di recupero e riutilizzo di elettrodomestici che avvii un processo di riparazione conveniente, con costi equi, attivando anche un processo di donazione alle persone che ne hanno più bisogno“.
“La cosa più interessante di questo percorso comune è la dimostrazione, anche dal lato industriale, che si può andare oltre la semplice donazione. Si può investire nell’economia circolare, si possono contrastare gli sprechi e si può superare la logica del consumismo. Il punto chiave di questa donazione non è la lavatrice in sé, ma è l’intervento sui pezzi di ricambio, perché il consumismo viene alimentato così: ti vendo una lavatrice a 250 euro ma non ti faccio trovare i pezzi di ricambio e dopo 2-3 anni sei costretto a ricomprarla. Questo però è un sistema distruttivo, poco compatibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale” – il commento di Giustino Trincia, direttore della Caritas diocesana di Roma – “Queste lavatrici saranno destinate a centri di accoglienza per persone in difficoltà, a enti, a comunità parrocchiali nel territorio di Roma. Questo progetto può aprire davvero una strada: oggi parliamo di lavatrici, ma può riguardare altri prodotti industriali. Ringrazio l’azienda che ci ha dato questa disponibilità, è un modo per coinvolgere ogni attore, non solo realtà del volontariato, ma anche soggetti industriali, in una logica win-win, dove vincono tutti e si tutela l’interesse generale“.