Oltre a inquinare l’ambiente, i botti feriscono e uccidono centinaia di animali domestici e selvatici. Il medico veterinario Luca Buosi: “Ecco come proteggere i nostri cuccioli”.
Cani che si nascondono sotto il divano, gatti che corrono senza una meta e uccelli che si sbattono ai vetri delle case. Ogni anno sempre la stessa storia. Durante le festività i botti esplosi possono causare ferimento e morte degli animali domestici o selvatici. Un appuntamento anacronistico, barbaro e crudele che, nonostante le ordinanze dei sindaci di grandi o piccole città, sembra non avere fine.
Eppure, un’indagine BVA DOXA commissionata dalla Lega Antivivisezione (LAV) conferma la contrarietà del 94% degli italiani all’utilizzo dei botti per Natale, Capodanno ed Epifania. Petardi che, oltre a essere pericolosi per animali e uomo, possono contribuire sia ai cambiamenti climatici, attraverso l’emissione di sostanze nocive, sia all’inquinamento del suolo, attraverso l’errato smaltimento. Non a caso, sempre secondo la ricerca voluta dagli ecologisti, il 93% dei nostri connazionali chiede alle istituzioni locali e centrali un maggiore impegno per contrastare i mortaretti.
Ed ecco perché, attraverso la Campagna “Basta Botti”, la Lega Antivivisezione (LAV) rivolge una petizione al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, e al Presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, per introdurre una legge contro acquisto, possesso e uso di articoli pirotecnici.
“Questo tema torna ciclicamente ogni anno, nei giorni successivi agli incidenti di Capodanno, ma non si traduce in un cambiamento reale. È necessario che le istituzioni intervengano in modo strutturale, introducendo un divieto dei botti e individuando e proponendo forme di riconversione delle attività economiche di produzione e di vendita di articoli pirotecnici“, commenta Alessandra Ferrari, Responsabile Area Animali Familiari della Lega Antivivisezione (LAV).
Durante la notte tra il 31 dicembre 2023 e il 1° gennaio 2024 le persone ferite a causa dei botti erano state 274 – 12 a causa di armi da fuoco e 262 a causa di fuochi d’artificio – con un aumento del 52% rispetto alla notte tra il 31 dicembre 2022 e il 1° gennaio 2023. Sempre durante la notte tra il 31 dicembre 2023 e il 1° gennaio 2024 adolescenti e bambini feriti a causa di armi da fuoco e a causa di fuochi d’artificio erano stati 64 rispetto ai 50 adolescenti e bambini feriti a causa di armi da fuoco e a causa di fuochi d’artificio tra la notte del 31 dicembre 2022 e del 1° gennaio 2023.
Botti di Capodanno: indagine Doxa dice che il 94% degli italiani è contrario all’uso. Con la nostra campagna #BastaBotti oltre 66mila i cittadini hanno già firmato la nostra petizione: chiediamo a @GiorgiaMeloni e @Piantedosim una Legge che vieti i botti! #LAV
— LAV (@LAV_Italia) December 12, 2024
Fondamentale, nel frattempo, l’educazione dei bambini. Proprio per questo, il 19 e il 20 novembre 2024, all’Istituto Comprensivo “Giacomo Leopardi” di Sant’Antimo, vicino a Napoli, in Campania, l’Ufficio “A Scuola con LAV” ha sensibilizzato gli studenti a trascorrere le festività nel rispetto del pianeta Terra.
Purtroppo, però, i petardi stanno continuando a essere esplosi. Come comportarci, dunque, con i nostri amici a quattro zampe?
“Sui social network ci sono video di botti, di fuochi d’artificio e di mortaretti. Potremmo abituare Fido e Micio a suoni simili, magari alcune settimane prima di Natale, Capodanno ed Epifania, così da farglieli considerare, tra virgolette, normali. Possiamo dare loro, inoltre, un premietto come biscotti o crocchette. Sicuramente, se siamo a casa, dobbiamo chiudere finestre e scuri, così da attutire il suono. In caso di cani e gatti particolarmente ansiosi e paurosi, però, potrebbe essere necessario un aiuto farmacologico prescritto dal medico veterinario di fiducia“, spiega a Teleambiente il medico veterinario Luca Buosi.