Il centro recupero tartarughe marine di Lampedusa non deve chiudere!” È questo il nome della petizione lanciata su Change.org, sotto forma di lettera diretta al sindaco di Lampedusa, scritta da Camilla Bignami. Obiettivo della petizione: raccogliere 150.000 firme.
Come viene riportato sul sito, dopo l’abbandono dell’attività da parte del WWF, l’amministrazione pubblica delle Isole Pelagie ha richiesto la chiusura del Centro per aprire, al suo posto, un centro simile gestito a livello politico.
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Il testo della petizione:
Dopo una battaglia durata oltre un anno – sotto minaccia di chiusura e sfratto del Centro e dell’impossibilità per la Dottoressa Freggi e i suoi volontari di proseguire a Lampedusa un’attività imprescindibile e più che trentennale – sembrava essere giunti a un lieto fine. Il polo di maricultura di Punta Sottile ha infatti messo a disposizione del Lampedusa Turtle Group locali adatti alle sale operatorie, e un patio dove ospitare le tartarughe in cura.
Il Centro si è così trasferito ed è oggi di nuovo pienamente operativo. La mossa delle istituzioni avverse al Turtle Group – poiché ostacolo alla realizzazione di un centro “rivale” orientato al profitto e controllato politicamente – è ora il cercare di revocare al polo ittico la concessione demaniale, così da poter poi sfrattare nuovamente l’ospedale delle tartarughe. Per questo, abbiamo di nuovo bisogno delle vostre firme: abbiamo fermato le speculazioni e la mala politica una volta, e insieme possiamo farlo ancora!! La tua firma per sostenere il Centro.
Firma anche la tu la petizione
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Da trent’anni il Lampedusa Turtle Group opera per la tutela, il salvataggio e il recupero delle tartarughe marine, minacciate dallo stravolgimento del loro ambiente naturale, dalla pesca intensiva, dal traffico in mare, dalla plastica.
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Le Isole Pelagie sono tra i pochi luoghi nel Mediterraneo ove la tartaruga marina caretta caretta depone le uova, e grazie al quotidiano lavoro delle centinaia di volontari coordinati da Daniela Freggi – biologa di fama internazionale e fondatrice del Centro – sono stati salvati negli anni migliaia di esemplari; il tutto, in piena autonomia, anche finanziaria, senza alcun costo per i contribuenti.
L’impegno della dottoressa Freggi è riconosciuto a livello mondiale – l’operato del Centro è stato illustrato anche all’Assemblea Generale dell’ONU – eppure osteggiato a livello politico locale. Proprio in questi giorni Freggi ha dovuto prendere atto di come il WWF (cui a livello puramente formale era demandata la gestione del Centro) abbia ritirato la sua disponibilità e anzi comunicato alla Regione Sicilia l’interruzione dell’attività.
La pubblica amministrazione delle Pelagie ha così potuto sollecitare un decreto di chiusura per il Centro, le cui meritorie attività sono d’ostacolo alla messa in opera di una struttura consimile, gestita però a livello politico e orientata al profitto.
L’Associazione Caretta Caretta, riconosciuta dalla Regione Sicilia e che con la stessa Freggi ha di fatto gestito il Centro in ogni suo aspetto e sin dall’inizio, ha dunque chiesto alla Regione, proprietaria dei locali in cui già opera, di poter subentrare al WWF, così da regolarizzare definitivamente la propria posizione e poter proseguire le proprie attività senza ulteriori minacce.
Se la risposta dovesse essere negativa, si arriverebbe purtroppo al rapido smantellamento del Centro, allo sfratto potenzialmente letale di tutti gli esemplari in cura, e purtroppo alla perdita di un fiore all’occhiello – per serietà, efficienza, sostenibilità, esperienza – della protezione animali in Italia.
La soluzione è semplice, a portata di mano, a costo zero: ma perché siano firmate le carte che consentirebbero al Centro di continuare a vivere, e di non gettare a mare il lavoro di trent’anni, ci serve subito un’altra firma: la tua. Grazie!
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Chi è il Lampedusa Turtle Rescue:
Il Centro di Soccorso aiuta circa 100 tartarughe ogni anno. La maggior parte di loro viene catturata accidentalmente con ami con palangari o reti da traino. Arrivano in questo ospedale grazie alla preziosa collaborazione di pescatori locali, turisti e con il supporto della Guardia Costiera Italiana, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
Alcune tartarughe provengono dalla Sicilia, dove le squadre del WWF hanno stazioni in località come Torre Salsa, Paceco e Capo Rama.
Il Centro di soccorso si affida esclusivamente all’impegno di volontari, italiani e stranieri.
Ciò è particolarmente importante durante i mesi estivi, dove assistono nel monitoraggio, nel trattamento e nello studio delle tartarughe marine, nonché nell’informazione dei turisti e nell’istruzione dei membri della comunità.
Il WWF Italia ha un programma chiamato Progetto Tartarughe, che ha componenti internazionali.
Il Centro di Lampedusa ha partecipato con successo agli sforzi dal 1990.
Qui il tema della conservazione delle tartarughe è affrontato su due fronti.
Uno riguarda la capacità di osservare, identificare e rilasciare le tartarughe catturate accidentalmente in mare.
L’altro si concentra sul lavoro svolto sulla terra: ottenere dati e sviluppare tecniche per aiutare le tartarughe a riprendersi dalle ferite, oltre a preservare il loro ambiente e i siti di nidificazione.
Il programma di recupero che prevede il salvataggio, il tag e il rilascio delle tartarughe catturate accidentalmente durante operazioni di pesca, nonché quelle catturate o cacciate illegalmente. Il programma ora monitora più di 5.000 tartarughe e ha avuto risultati positivi.