Se riescono a sopravvivere, non possono tornare in natura o essere ospitati negli zoo. Per questo, nasce il rifugio che dà loro l’unica possibilità di una nuova vita.
Un rifugio per ospitare e proteggere gli animali catturati dai trafficanti e poi liberati. Si chiama La Reserva ed è un santuario di animali situato in Colombia, a circa 30 chilometri dalla capitale Bogotá. Con un totale di 20,5 ettari, questo rifugio riproduce sette dei 50 ecosistemi tipici del Paese, dalla foresta umida fino ai boschi freddi degli altipiani andini.
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A crearlo, nel 2008, è stato un gruppo di ricercatori, guidati da Iván Lozano. Lo scopo è quello di contrastare il mercato clandestino di animali e di salvare tutti quelli che vengono liberati.
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La Reserva è anche un importante fattoria didattica, dove ogni giorno studenti e insegnanti vengono in visita per scoprire tutto ciò che c’è da sapere sugli animali: dalle abitudini all’adattamento, passando per la loro importanza all’interno degli ecosistemi.
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Con gli anni, questo santuario ha iniziato a collaborare con i nuclei specializzati della polizia di frontiera colombiana, che ogni giorno contrastano il traffico di fauna selvatica. Con la grande domanda di animali selvatici ed esotici, il mercato è ricchissimo e gestito da criminali senza scrupoli, che non si fanno problemi ad uccidere chiunque si opponga al loro business.
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La gestione degli animali selvatici è decisamente problematica. La cattura è relativamente semplice, ma poi vanno trasferiti di nascosto passando le frontiere: occorre sedarli e nasconderli in contenitori stretti, tenendoli senza cibo, con poca aria, feriti e talvolta moribondi.
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Molti animali non ce la fanno, altri vengono liberati quando occultarli si rivela impossibile. E quando gli animali vengono recuperati, è spesso impossibile reimmetterli in natura o ospitarli negli zoo. Per questo, sono stati ideati dei luoghi come La Reserva, che offre a questi animali l’unica opportunità di una seconda vita.
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