Il presidente Coldiretti Umbria, Albano Agabiti:“Quello zootecnico è un comparto chiave dell’intero agroalimentare locale, rappresenta più di un terzo della Produzione Lorda Vendibile agricola regionale e uno dei perni del vero cibo Made in Umbria”
In Umbria, tra gli eventi di spicco di Agriumbria 2024, anche la Tavola Rotonda organizzata da Coldiretti ‘La Zootecnia Umbra allo specchio’.
L’iniziativa ha visto i saluti istituzionali di Stefano Ansideri, Presidente Umbriafiere, Paola Lungarotti, Sindaco di Bastia Umbra e Maria Chiara Zaganelli, Direttore Generale di Ismea, e gli interventi di Felice Adinolfi, Professore di Economia e Politica Agraria Università degli Studi di Bologna; Mauro Donda, Direttore Generale AIA; Giuseppe Campanile, Professore di Zootecnia Speciale Università Federico II di Napoli; Albano Agabiti, Presidente Coldiretti Umbria.
Il commento del Presidente Coldiretti Umbria Albano Agabiti.
“Quello zootecnico – ha detto Agabiti – è un comparto chiave dell’intero agroalimentare locale, che rappresenta più di un terzo della Produzione Lorda Vendibile agricola regionale e uno dei perni del vero cibo Made in Umbria, con le aziende che si sono adoperate negli anni per aumentare e migliorare i propri standard produttivi e qualitativi, ma in difficoltà sul fronte costi di gestione e prezzi riconosciuti agli allevatori”.
“Siamo impegnati – ha aggiunto Agabiti – per promuovere filiere agroalimentari distintive che puntano alla sostenibilità economica delle imprese, a garantire produzioni di qualità e rispetto dell’ambiente, con un’equa distribuzione del valore lungo la filiera agroalimentare”.
“Fra tensioni e speculazioni sui mercati, con sensibili aumenti dei costi di produzione, la pandemia prima e le guerre poi – ha spiegato Agabiti – hanno accentuato le difficoltà delle nostre imprese. Per questo, servono azioni e interventi mirati alla valorizzazione del comparto con la promozione delle nostre eccellenze a livello locale e fuori dai confini regionali. Anche con misure collegate all’interno del C.S.R., per arrivare ad una filiera più organizzata ed efficiente”.
“Con un impegno e un’attenzione sempre più forti pure a livello comunitario – ha proseguito – visto che con il voto sulla direttiva emissioni industriali l’Unione Europea ha perso l’ennesima occasione di invertire la rotta, abbandonando le follie di un estremismo green che rischia di far chiudere migliaia di allevamenti”.
Alle dichiarazioni di Agabiti sono seguite quelle di Felice Adinolfi, Professore di Economia e Politica Agraria Università degli Studi di Bologna: “La pressione sui sistemi agroalimentari e della produzione animale non è mai stata così alta”.
“Le politiche agricole e alcune chimere tecno-scientifiche – ha affermato Adinolfi – mettono sotto accusa il sistema europeo che, però, risulta essere il più sostenibile al mondo. Un eventuale arretramento della produzione europea genererebbe una ricollocazione geografica delle emissioni nelle aree con minori standard produttivi, che i consumatori europei reimporterebbero nel piatto. Il saldo finale potrebbe essere negativo per l’ambiente globale e per i cittadini-consumatori dell’UE”.
Mauro Donda, Direttore Generale AIA, nel ricordare l’importanza e il ruolo del sistema allevatoriale per la crescita dell’intero settore zootecnico, ha sottolineato la necessità di disporre di dati e informazioni da utilizzare sia per la selezione ed il miglioramento genetico delle razze allevate, ma anche per il management degli allevamenti.
“In questi anni – ha rilevato Donda – lo sviluppo tecnologico sta mettendo a disposizione della zootecnia strumenti e innovazioni davvero potenti, accessibili e fruibili anche dalle aziende più piccole, ma che vanno sempre più conosciute e ‘capitalizzate’”.
Giuseppe Campanile, Professore di Zootecnia Speciale Università Federico II di Napoli, ha evidenziato invece le opportunità del territorio dell’Appennino centro-meridionale nel futuro della zootecnia e principalmente le nuove frontiere dell’allevamento rigenerativo.
In particolar modo ha posto l’accento sulle modifiche delle tecniche di allevamento e dell’alimentazione per gli animali di queste aree, che possono contribuire al miglioramento delle qualità nutraceutiche e funzionali della carne e del latte.
Da studi recenti è emerso infatti come da interventi puntuali sulla gestione dell’azienda zootecnica, si possano implementare dei promotori delle sirtuine, le proteine della longevità che prevengono le patologie cronico-degenerative dei consumatori, come obesità, diabete e neoplasie.
La Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei nel suo intervento iniziale ha tra l’altro ricordato come l’enogastronomia e l’agroalimentare rappresentino un traino importantissimo anche per il turismo e per questo in tutti i ristoranti non possono mancare i prodotti del nostro territorio.
“Stiamo lavorando sulle risposte che ancora mancano per le imprese agricole – ha ribadito la presidente Tesei – a cominciare dalla semplificazione”.