Home Attualità La guerra del kebab, Ankara e Berlino trattano sulla Specialità Tradizionale Garantita

La guerra del kebab, Ankara e Berlino trattano sulla Specialità Tradizionale Garantita

La guerra del kebab, Ankara e Berlino trattano sulla Specialità Tradizionale Garantita

L’hanno già ribattezzata la guerra del kebab. Lo scontro tra Turchia e Germania sul tipico piatto turco entra nel vivo con l’inizio delle negoziazioni seguite alla richiesta che Ankara ha rivolto a Bruxelles per vedere concessa la denominazione di Specialità Tradizionale garantita (STG) alla vera ricetta del kebab.

La Germania ha presentato un’opposizione alla richiesta turca, scatenando la “guerra”. In Europa il giro di affari del kebab è pari a 3,5 miliardi, nella sola Germania ammonta a 2,3 miliardi, secondo l’Associazione dei produttori di Döner turco in Europa.

In Germania il kebab è uno dei cibi di strada più amati da diversi strati della popolazione. Il piatto, inventato a principio del XIX secolo nell’Impero Ottomano, qui è conosciuto con il nome döner kebab, proprio questo nome la Turchia chiede di tutelare. Se la denominazione STG fosse concessa il nome döner kebab potrebbe essere utilizzato solo dai produttori che si attengono alla ricetta e ai prodotti specificati. Gli altri dovrebbero essere rinominati come gyros (greci) o shawarma (arabi).

Nel dettaglio, secondo la ricetta tradizionale, il manzo dovrebbe provenire soltanto da bestiame che ha almeno 16 mesi, dovrebbe essere marinato con una quantità specifica di grasso animale, yogurt o latte, cipolle, sale e timo. Solo i tagli di manzo e agnello tagliati orizzontalmente in strisce spesse tra i 3 e i 5 centimetri potrebbero essere chiamati yaprak döner, mentre i tagli del pollo dovrebbero essere spessi tra 1 e 2 centimetri.

La norma costringerebbe molti produttori tedeschi a cambiare gli ingredienti del loro kebab per poterlo chiamare ancora döner. Proprio le pressioni dei produttori tedeschi sarebbero dietro l’opposizione del ministero dell’agricoltura tedesco presentata a Bruxelles.

Le trattative proseguono nel riserbo assoluto.